JPMorgan: Kolanovic rimane bearish su Wall Street
No, a Wall Street il peggio non è passato affatto: parola di Marko Kolanovic, strategist di JPMorgan, decisamente bearish sul trend della borsa Usa dall’inizio dell’anno.
Stando a quanto riporta un articolo di Bloomberg, Kolanovic non crede affatto all’idea, che si sta diffondendo a Wall Street, secondo cui il peggio sarebbe alle spalle.
Il motivo del suo alert? La recessione, che rischia ancora, a suo avviso, di colpire l’economia degli Stati Uniti.
“Quello che i mercati azionari e, in modo più diffuso i mercati degli asset di rischio rifiutano di accettare è che, se la Fed dovesse tagliare i tassi, quest’anno, sarebbe o per l’avvento di una recessione, o a causa di una crisi significativa sui mercati finanziari”, così Kolanovic, in una nota ai clienti.
Kolanovic: la metamorfosi da bullish a bearish
Kolanovic, vale la pena di ricordare, si è messo in evidenza nel 2022 per l’incrollabile ottimismo che ha continuato a manifestare nei confronti di Wall Street, a dispetto del pesante sell off che ha piegato soprattutto i titoli tecnologici. Sell off che alla fine, però, è riuscito però a fargli cambiare idea visto che, alla metà di dicembre, ma anche nei mesi di gennaio e marzo 2023, lo strategist ha deciso di tagliare l’esposizione verso l’equity, motivando la mossa con il deterioramento dell’outlook sull’economia.
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Lo strategist di JPMorgan ha fatto notare tra l’altro che proprio la rotazione degli investitori verso i settori più difensivi del mercato, storicamente lenta rispetto alla fine dei cicli economici precedenti, indica che Wall Street non ha ancora prezzato il rischio di una recessione, in un contesto in cui la crisi delle banche è destinata ad amplificare ulteriormente l’impatto cumulativo dei rialzi dei tassi lanciati dalla Fed.
In ogni caso, ha avvertito ancora Kolanovic, “non abbiamo mai vissuto un rally sostenuto prima che la Fed finisse di alzare i tassi, e neanche prima che una recessione iniziasse”.
Lo scorso 3 maggio la Fed di Jerome Powell ha alzato i tassi sui fed funds Usa di 25 punti base, portandoli al range compreso tra il 5% e il 5,25%.
La view sulle ‘sorprese’ della stagione delle trimestrali Usa
Kolanovic non si è lasciato incantare più di tanto neanche dalle sorprese positive che sono arrivate dal fronte degli utili.
La sua previsione rimane quella di un rallentamento della crescita economica Usa, destinato a sfociare in recessione, in un contesto in cui un altro ostacolo è rappresentato dalla necessità che il Congresso degli Stati Uniti alzi il tetto sul debito, evitando un default degli Stati Uniti.
Tra l’altro, ha fatto notare lo strategist di JPMorgan, se è vero che le trimestrali Usa hanno messo in evidenza diverse sorprese al rialzo, è altrettanto vero che gli analisti avevano già rivisto al ribasso in modo significativo le loro stime, e ben prima dell’inizio della stagione degli utili.
Di conseguenza, Kolanovic ha fatto notare che il quadro rimane quello in cui “sia la crescita del fatturato che degli utili (della corporate America) rimane su una traiettoria al ribasso“.
Rimanendo in tema di recessione, occhio al commento di Alberto Tocchio, Head of European Equity and Thematics di Kairos Partners SGR che, nella rubrica podcast settimanale Market Flash, commentando l’attualità dei mercati, si è così espresso:
“Non possiamo valutare il mercato senza considerare la potenziale recessione che sta iniziando a manifestarsi in varie rotazioni settoriali, così come nell’irripidimento delle curve sui tassi con il 3-mesi USA che ha un rendimento più alto di quasi il 2% rispetto al decennale, un dato che in passato ha sempre dettato correttamente tale fase economica”.