Jp Morgan premia azionario Eurozona con ‘overweight’. E’ anche merito dell’Italia
Overweight per l’azionario dell’Eurozona, rispetto al neutral per Wall Street. Meglio i titoli azionari dell’Eurozona rispetto a quelli Usa? Sì’, secondo Mislav Matejka, responsabile della divisione di strategia sull’azionario globale ed europeo di JP Morgan. E il merito è anche dell’Italia. Con i negoziati in corso tra Roma e Bruxelles per la legge di bilancio del 2020, scrive Matejka, lo spread BTP-Bund che si è ulteriormente ridotto, gli asset denominati in euro hanno una marcia in più. (anche se in queste ultime ore ci sono indicazioni non poco contrastanti sul Nadef, in particolare sull’aumento dell’Iva, con tanto di nuovi proclami da parte del premier Giuseppe Conte)
“Sebbene per molto tempo abbiamo preferito le banche americane, rispetto a quelle dell’Eurozona, rileviamo che gli spread stanno suggerendo che ci potrebbe essere un ribaltamento nella sottoperformance dei titoli bancari dell’Eurozona rispetto a quelli delle banche Usa”, si legge nella nota.
In generale, Matejka ha sottolineato che gli analisti di JP Morgan intravedono “un’opportunità tattica” che permetterebbe all’azionario europeo di recuperare terreno, anche se ci sono “chiari rischi”, tra cui svetta ovviamente la minaccia di un no-deal Brexit.
Detto questo, l’azionario dell’Eurozona ha incassato una promozione a overweight, mentre Wall Street è stata colpita da un downgrade, che ha portato il suo rating, per l’appunto, a “neutral”.
Jp Morgan spiega nella nota di aver fatto riferimento, per la precisione, all’indice MSCI dell’Eurozona e agli indici azionari Usa relativi, in termini di dollari.
Overweight per azionario Eurozona. Gli altri motivi
Il motivo dell’upgrade a favore dell’azionario europeo si spiega, continua Matejka, con il fatto che i titoli dell’area risultano al momento sottopesati, dopo che, nel corso di questi ultimi 18 mesi, le azioni europee hanno perso il 20% nei confronti di Wall Street. Di conseguenza, i titoli dell’Eurozona “potrebbero presentare un buon punto di ingresso”, in base all’assunto secondo cui il rapporto price-to-earnings “è vicino a essere palesemente conveniente”.
Due sono le condizioni chiave che consentiranno la ripresa dei corsi azionari, secondo l’analisi: la prima è “l’accelerazione dell’offerta di moneta”, mentre la seconda “è la potenzialità di uno stimolo fiscale (magari in Germania?)“.
Ovviamente, viene messo in evidenza anche l’apporto positivo che si presume avrà sull’azionario il lancio del Quantitative easing, che tornerà ufficialmente all’inizio di novembre.
Il mix perfetto si verrebbe a creare se alla politica monetaria ultra-espansiva si affiancasse uno stimolo fiscale, auspicato tra l’altro dallo stesso numero uno della Bce, Mario Draghi.
Matejka fa notare che, “in questo ciclo, per tre volte gli stimoli fiscali su base netta lanciati in Eurozona sono stati positivi per il Pil, facendo salire l’azionario in modo sostenuto in ogni occasione”.
In generale, JP Morgan rimane overweight sui titoli hi-tech, anche se si suoi analisti anticipano una ulteriore rotazione dai titoli growth a quelli value. Nel caso in cui ciò si verificasse, l’azionario europeo beneficerebbe di un altro sostegno per fare meglio rispetto a Wall Street.