Banco BPM-Ubi Banca: Castagna dice sì a fusione e non chiude porte a Mps. Attenzione a rischio maxi ricapitalizzazione
Nozze Banco Bpm e Ubi Banca? Perchè no. Giuseppe Castagna, AD di Banco Bpm, non sdegna affatto l’ipotesi riportata in vetrina da un report di Morgan Stanley. A margine di un convegno il banchiere che guida il gruppo nato dalla fusione tra Banco Popolare e BPM ha detto: “Abbiamo sempre detto che guardiamo ad un tessuto imprenditoriale che è particolarmente forte nel Nord Italia. Quindi è ovvio che è un’operazione che ha sicuramente senso”.
A Piazza Affari i due titoli si muovono bene: +1,5% Banco BPM e +0,66% UBI Banca. Si tratta di due titoli che hanno sofferto molto quest’anno con Banco BPM che è il peggiore dell’intero Ftse Mib con -5% circa. Risultano anche i due titoli più shortati dell’intero listino.
Un discorso già aperto
Non è la prima volta che si parla di una fusione tra il terzo e quarto gruppo creditizio italiano. Gli stessi ceo della banca hanno più volte parlato di una possibile e futura fusione. “Siamo ben strutturati nelle quattro regioni più industrializzate del Paese. Se mai dovessimo pensare ad altre operazioni, le penseremmo lì”, aveva dichiarato Giuseppe Castagna in precedenza, mentre solo qualche mese fa il suo omologo di Ubi Victor Massiah chiariva: “Noi siamo aperti a studiare qualsiasi tipo di ipotesi che risponde alla creazione di valore”. Ma poi però di fatto non è mai seguito nulla.
Morgan Stanley parla di matrimonio perfetto, ma…
A ‘caldeggiare le nozze è stata Morgan Stanley. Gli analisti sottolineano in una nota datata 27 settembre che una combinazione fra i due istituti lombardi più importanti può condurre a migliori sinergie sul fronte del risparmio dei costi e alla nascita del secondo gruppo italiano sotto il profilo dei prestiti. Sovrapponendo le attività fra le due banche, dicono gli analisti, ci sarebbe spazio per un taglio del 30% delle spese anche se, continuano, occorre nuova liquidità per rendere più robusto il gruppo Ubi-Banco Bpm , ovvero un aumento di capitale di 1,5-2 miliardi di euro. Del resto, aggiungono gli analisti, solo una riduzione significativa delle uscite può rendere interessanti questi due istituti di credito. Per il momento Morgan Stanley mostra cautela, confermando il giudizio underweight su Ubi, mentre su Banco Bpm è equalweight.
Per Mps c’è tempo
Rimanendo in tema M&A, a proposito di un possibile interesse per Mps, Castagna ha aggiunto: “Ci sta lavorando penso il governo, ci stanno lavorando all’interno i manager e il consiglio. Non si è ancora nemmeno capito quali siano le tempistiche, quindi io lascerei lavorare in pace, poi chiaramente se ne potrà parlare”. Il manager infine ha aggiunto che Banco Bpm non ha bisogno di una drastica riduzione dell’Npe ratio. “Non abbiamo bisogno di manovre straordinarie” per ridurre il peso dei crediti deteriorati, ha concluso.