ITForum Rimini 2015, al via la seconda giornata: ecco l’identikit dell’investitore italiano
Ha aperto i battenti da qualche ora la seconda e ultima giornata dell’Investment & Trading Forum, la principale manifestazione italiana indipendente e gratuita dedicata agli investimenti, al trading online e al risparmio gestito (e organizzata congiuntamente da Traderlink, Trading Library e Morningstar), giunto alla sedicesima edizione. La città di Rimini diventa, come ogni anno in questo periodo, la capitale della finanza, del trading e del risparmio gestito.
Quale è l’identikit del trader italiano? Una risposta arriva dall’indagine ITF 2015, realizzata da Anna Ponziani su trader e investitori italiani e presentata ieri nel corso della kermesse. Lo studio, condotto su 840 persone che partecipano e hanno partecipato all’ITF di Rimini, ha preso in considerazione diversi aspetti, tra cui il profilo finanziario e le strategie di investimento; gli investimenti e i mercati; gli intermediari scelti ed il livello di soddisfazione; gli investimenti futuri.
Una conferma: decisa maggioranza di investitori maschili (gli uomini sono in media il 93%, come nel 2014), con un livello di scolarità alto. E nel 53% dei casi l’età è compresa tra i 35 ed i 54 anni (era il 58% lo scorso anno). Quanto alla professione liberi professionisti, lavoratori autonomi, commercianti, pensionati, trader costituiscono più del 48% del campione. Un comune denominatore: professioni che permettono di disporre del proprio tempo e quindi di seguire i propri investimenti durante l’apertura di Borsa.
Investimenti e mercati
Secondo l’indagine, l’e-trading rimane, da anni, un mercato ben definito. Forse non è in visibile crescita, ma mantiene una sua stabilità. E l’84% degli investitori intende continuare a fare trading, indipendentemente da come andranno i mercati (una quota in aumento rispetto a un anno fa).
Tra i singoli strumenti, nei prossimi mesi gli investitori continueranno a comprare e vendere titoli sui mercati che già ora conoscono: ossia azioni, ETF, obbligazioni, valute e fondi. Chi fa più di 200 eseguiti al trimestre si orienterà verso azioni (54%), derivati (43%), valute (39%) ed ETF (33%). Nei primi mesi del 2015 l’operatività si è concentrata, soprattutto, su azioni italiani (59% del campione), ETF (32%, aumentato di 7 punti percentuali), titoli di Stato ed obbligazioni (30%),valute, azioni estere (+5 punti percentuali) e fondi.
Il 78% degli intervistati dichiara risultati positivi nei primi mesi del 2015, 10 punti percentuali in più rispetto al 2014, e circa il 79% degli investitori afferma di aver guadagnato dalle proprie operazioni negli ultimi 12 mesi (aprile 2014 – aprile 2015). Il 9% segnala, invece, che i guadagni e le perdite si bilanciano, e solo il 7% ammette di avere perso. Il 5% dice di non essere in grado o preferisce non quantificare le perdite.