Mps: prezzo aumento di capitale a 1,17 euro, sconto del 38,9%. Titolo preda della volatilità
Monte dei Paschi completamente in balìa della volatilità a Piazza Affari, all’indomani dell’approvazione da parte del Cda delle condizioni definitive dell’aumento di capitale in opzione per massimi 3 miliardi di euro, che partirà lunedì 25 maggio e dopo aver ricevuto il via libera al prospetto dalla Consob. Il board di Rocca Salimbeni ha deliberato di emettere massime 2.558.256.930 azioni ordinarie Mps di nuova emissione da offrire in opzione al prezzo di sottoscrizione pari a 1,17 euro per ciascuna nuova azione, nel rapporto di 10 azioni di nuova emissione per ciascuna azione posseduta. Il controvalore massimo dell’offerta sarà pertanto pari a 2.993.160.608,10 euro. Il prezzo di sottoscrizione di 1,17 euro per azione rappresenta uno sconto pari a circa il 38,9% rispetto al prezzo teorico ex diritto (Theoretical Ex Right Price-Terp) calcolato sulla base del prezzo ufficiale di chiusura di Borsa di ieri.
Mps ricorda che il calendario dell’offerta prevede che i diritti di opzione, validi per la sottoscrizione di azioni Mps di nuova emissione, saranno esercitabili a pena di decadenza dal 25 maggio 2015 al 12 giugno 2015, estremi inclusi. I diritti di opzione saranno inoltre negoziabili in Borsa dal 25 maggio 2015 al 8 giugno 2015, estremi inclusi. Inoltre, precisa l’istituto di credito, sulla base delle condizioni definitive dell’offerta, il numero di azioni che saranno attribuite al Ministero dell’Economia e delle Finanze alla data del 1 luglio 2015 a titolo di interessi 2014 sui Nuovi Strumenti Finanziari sarà pari a 117.997.241, pari a circa il 4% del capitale sociale di Mps, assumendo la sottoscrizione integrale dell’offerta.
Questa mattina è giunta la notizia che Mps ha sottoscritto il contratto di garanzia relativo all’aumento di capitale. Ubs agirà in qualità di Global Coordinator e Joint Bookrunner, e Citigroup Global Markets, Goldman Sachs International e Mediobanca agiranno in qualità di Co-Global Coordinator e Joint Bookrunner e Barclays, Commerzbank, attraverso la London Branch, Deutsche Bank, London Branch, Merrill Lynch International e Société Générale agiranno in qualità di Joint Bookrunner.
Inoltre, nell’ambito del consorzio di garanzia Banca Imi, Banco Santander, Credit Suisse Securities (Europe) e Unicredit Bank AG, Milan Branch svolgeranno il ruolo di Co-Bookrunner e Banca Akros, Banca Profilo, Banca Popolare di Vicenza, Bbva, Equita Sim, Ing Bank, Jefferies International e Stifel Nicolaus Europe (che opera come Keefe, Bruyette & Woods) svolgeranno il ruolo di Co-Lead Manager (congiuntamente con il Global Coordinator, i Co-Global Coordinator, i Joint Bookrunner e i Co-Bookrunner, i Garanti).
I garanti si sono impegnati a garantire, disgiuntamente tra loro e senza alcun vincolo di solidarietà, la sottoscrizione delle azioni ordinarie eventualmente rimaste non esercitate all’esito dell’offerta in Borsa dei diritti inoptati, fino ad un ammontare pari a 3 miliardi di euro. Inoltre il Gruppo Axa e le Mutuelles Axa si sono impegnati irrevocabilmente a sottoscrivere le azioni agli stessi spettanti, quali detentori di 9.515.292 azioni Mps, rivenienti dall’aumento di capitale in opzione. Il suddetto impegno cesserà di avere efficacia qualora il contratto di garanzia di cui sopra dovesse essere risolto prima della fine del periodo di offerta.
Intanto emergono voci di una parziale sottoscrizione dell’aumento da parte della Fondazione Mps che detiene al momento il 2,5% del capitale della banca senese. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, l’ente guidato da Marcello Clarich potrebbe decidere di vendere una parte dei diritti e sottoscrivere solo parzialmente l’aumento di capitale. La sottoscrizione pro-quota richiederebbe un impegno da parte della Fondazione di altri 75 milioni di euro dopo che, ricorda il quotidiano, dal 2008 a oggi ha impegnato e perso 4,5 miliardi sul tavolo di Rocca Salimbeni.