Italia torna a far parte club tassi sotto zero. Strategist Allianz: ‘troppo bearish sui BTP’
Dopo più di un anno, l’Italia torna a far parte del club europeo dei tassi negativi: un club, c’è da dire, sempre più nutrito, a causa della politica monetaria già ultra espansiva della Bce che, secondo quanto ha affermato di recente lo stesso numero uno Mario Draghi, potrebbe diventare ancora più accomodante. Oggi 2 luglio e per la prima volta dal maggio del 2018, il tasso sui BTP a due anni è tornato sotto lo zero.
Non è però ‘soltanto’ il fattore Bce ad aver alimentato gli acquisti sulla carta italiana.
Gli investitori si stanno riposizionando, in generale, sui BTP, scommettendo su un accordo tra il governo M5S-Lega e Bruxelles, volto a scongiurare la tanto temuta procedura di infrazione.
Il fatto che i tassi a due anni siano scesi sotto lo zero per la prima volta in più di un anno, scrive Bloomberg, è “un altro segnale di crescente fiducia degli investitori nell’outlook del paese”.
E il tratto lungo della curva dei rendimenti ne dovrebbe beneficiare anch’esso. Intervistato da Bloomberg Pooja Kumra, strategist sui tassi europei presso Toronto-Dominion Bank, fa notare, infatti, che tra gli investitori c’è una “caccia ai rendimenti”.
Inoltre, “sembra davvero probabile che l’Italia riuscirà a sventare la procedura per deficit eccessivo – continua Kumra – il che significa che i bond italiani dovrebbero continuare a essere sostenuti, avvicinandosi alla riunione della Bce di luglio“.
Nella sessione odierna i tassi a due anni sono scesi per il quinta sessione consecutiva, riportando un calo fino a -12 punti base e scivolando a -0,018% dunque, sotto lo zero.
I BTP a 10 anni rendono invece ora l’1,87%, con la flessione dei tassi che ha portato lo spread BTP-Bund a scendere fino a 222 punti base.
Tassi sotto zero preludono a nuova fase BTP? View Allianz
Attenzione alla view di Mike Riddell, gestore di bond presso Allianz Global Investors.
Riddell ha confermato che la sua società ha iniziato ad adottare una view più bullish sui bond italiani nell’ottobre del 2018, per poi ridurre la posizione due mesi fa circa, ed essere tornata ora di nuovo bullish. Il motivo?
I rendimenti della carta italiana, con quelli a dieci anni che rendono appena meno del 2% e che, con una operazione di copertura valutaria inversa con la sterlina, diventa quasi +4%. Non proprio male, in un contesto di tassi a zero, se non negativi.
Certo, ammette il gestore, “la paura più grande è che l’Italia tenti di lasciare l’Eurozona”.
Tuttavia, “mentre molti paesi avanzati hanno aumentato i loro debiti, Roma è fiscalmente responsabile, fattore che potrebbe spiegare il motivo per cui la crescita italiana è stata debole”.
Il riferimento, laddove parla di responsabilità fiscale, è all’avanzo primario.
Insomma, secondo il gestore di Allianz il punto è che la view sui BTP italiani è fin troppo bearish, ovvero fin troppo ribassista.
Riddle ha anche smorzato i timori per i minibot di Claudio Borghi:
“Il dibattito sui minibot nella stampa anglosassone e i riferimenti che ai minibot fanno alcuni investitori UK riflettono il desiderio di tutti di trovare una scusa per la prossima crisi dell’euro: questo, perchè credono che l’Eurozona e l’Unione europea siano destinati a morire. Riguardo ai minibot, io sto con il presidente della Bce Mario Draghi, secondo cui i minibot o sono debiti, e quindi aumentano i tuoi debiti, o sono moneta e dunque illegali. (Tra l’altro) se la Bce ricorrerà al QE, perché l’Italia dovrebbe emetterli? L’Italia non avrà problemi a finanziare il proprio debito quando la Bce tornerà e acquisterà un bel po’ di carta”.