Italia, Target 2 a nuovo record: Per JP Morgan inizio corsa sportelli e fuga depositi
Gli italiani iniziano a trasferire i loro risparmi nelle banche straniere. E’ l’ipotesi da “worst case scenario” con cui Nick Panigirtzoglou di JP Morgan spiega i dati relativi al debito Target 2 dell’Italia, che sono stati diffusi la scorsa settimana da Bankitalia.
Dai dati è emerso che il debito italiano Target 2 è tornato a crescere, balzando a un nuovo valore record: colpa della tempesta finanziaria che si è abbattuta sul paese, complice il caos politico seguito alle elezioni del 4 marzo scorso, in particolare le tensioni tra il Quirinale da un lato e il M5S-Lega dall’altro, sulla formazione di un nuovo governo italiano.
Ora il governo c’è, ma il danno è stato fatto. Dai dati emersi da Bankitalia, emerge infatti che, le passività del paese sul sistema di pagamento dell’Eurosistema si sono attestate a maggio a 464,653 miliardi di euro, quasi 40 miliardi in più rispetto ai 426,097 di aprile.
Quei 40 miliardi circa rapppresentano il deterioramento peggiore del Target 2, su base mensile, dal marzo del 2012.
L’analista di JP Morgan fa notare che l’aumento delle passività Target 2 corrisponde in larga parte a un calo dei depositi dalle MFI (Monetary Financial Institutions), ovvero, stando alla definizione della Banca centrale europea, dalle istituzioni che includono le banche centrali, le banche nazionali e altri istituti finanziari che ricevono depositi da entità diverse dalle MFI.
E’ proprio questa corrispondenza tra il valore delle passività Target 2 e quello del calo dei depositi che porta Panigirtzoglou a scrivere che è possibile che a maggio si sia verificato il peggiore degli scenari, ovvero che alcuni depositi siano stati trasferiti all’estero.
E c’è qualcosa di più: il balzo drammatico dei rendimenti dei bond italiani ha reso l’Italia, ‘ufficialmente’, la peggiore dei paesi PIIGS. Roma ha dunque strappato il triste scettro alla Grecia che, per la prima volta dal luglio del 2002, non è più la peggiore dei paesi PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna).
A certificarlo sono i numeri. L’Italia ha collocato la scorsa settimana titoli di stato per 5,5 miliardi di euro con scadenza a 183 giorni al tasso medio dell’1,213%, al record dal febbraio del 2013, a fronte della Grecia, che ha emesso anch’essa titoli a 183 giorni a un tasso medio dello 0,85%, vicino al minimo dall’ottobre 2009. Questo significa che il debito a breve termine dell’Italia è percepito dagli investitori più rischioso di quello della Grecia per la prima volta in quasi 11 anni.