Italia: rallenta la crescita nel quarto trimestre, il 2010 si chiude con un +1,1%

Flebile aumento del pil italiano nell’ultimo scorcio del 2010. I dati preliminari diffusi oggi dall’Istat evidenziano nel quarto trimestre un aumento dello 0,1 per cento rispetto al trimestre precedente e dell’1,3 per cento rispetto al quarto trimestre del 2009. Le attese del mercato erano di un progresso dello 0,2% su base trimestrale e dell’1,3% annuo. Il dato tendenziale del terzo trimestre 2010 è stato rivisto al rialzo da +1,1 a +1,2%. Nel terzo trimestre l’aumento era stato dello 0,3% t/t. L’aumento congiunturale del pil è il risultato di un aumento del valore aggiunto dell’agricoltura e dei servizi e di una diminuzione del valore aggiunto dell’industria. Il quarto trimestre del 2010 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al quarto trimestre 2009.
Per l’anno in corso il Fondo Monetario Internazionale prevede una crescita del pil italiano dell’1%, mentre nel 2012 il tasso di crescita dovrebbe salire all’1,3%. Le ultime stime di Bankitalia per il biennio 2011-12 sono di una crescita più moderata. Il pil è atteso sia nel 2011 sia nel 2012 con un ritmo di crescita analogo a quello del 2010, intorno all’1 per cento, inferiore a quella media dell’area dell’euro che le valutazioni di consenso indicano all’1,5 per cento. Alla fine del 2012, secondo i calcoli di Bankitalia, il Pil avrà recuperato circa la metà della perdita subita nel corso della recessione (pari a quasi sette punti percentuali). I consumi privati sono visti crescere a un ritmo appena inferiore a quello del prodotto, pari allo 0,8 per cento sia nel 2011 sia nel 2012. Alla fine del 2012, secondo i calcoli di Bankitalia, il Pil avrà recuperato circa la metà della perdita subita nel corso della recessione (pari a quasi sette punti percentuali). In questo scenario, non si avrebbe una robusta ripresa dell’occupazione. A novembre il tasso di disoccupazione risulta dell’8,7 per cento. La disoccupazione “reale”, calcolata da Bankitalia includendo i lavoratori scoraggiati e l’equivalente delle ore della Cassa integrazione guadagni (cig), si collocherebbe almeno due punti percentuali al di sopra del tasso di disoccupazione.
Oggi hanno diffuso i dati sul pil anche gli altri principali Paesi dell’area euro. Il Pil della Germania è cresciuto nel quarto trimestre del 2010 dello 0,4%, lievemente sotto lo 0,5% stimato dagli economisti. Su base annuale il pil tedesco è cresciuto lo scorso trimestre del 4 per cento. Nel terzo trimestre del 2010 il PIL della Germania era cresciuto su base sequenziale dello 0,7% e su base annua del 3,9%. Il 2010 si chiude con un +3,6%.