Effetto Egitto a Teheran. Giallo su condizioni Mubarak. La Borsa del Cairo chiusa fino a lunedì
Da Piazza Tahir soffia ancora forte il vento della rivoluzione e della libertà. Quando si muove la storia, è difficile prevedere dove andrà. Oggi quel vento, che ha fatto tremare le Piramidi, lambisce l’Iran. Nonostante il divieto delle autorità, l’opposizione iraniana sta sfilando in piazza in segno di solidarietà con il popolo egiziano e sfida a volto aperto il governo di Teheran. E’ caos totale nel centro della città, dove sono in corso pesanti scontri. Ne dà notizia un producer della Bbc secondo il sito online dell’emittente britannica. Sarebbero migliaia le persone, secondo alcuni testimoni, che stanno marciando nel centro città vicino alla piazza Imam Hossein. Le truppe anti-sommossa pur ostacolandoli non avrebbero fatto ricorso finora a metodi violenti per disperderli. Secondo il sito Kaleme, del leader dell’opposizione Mir Hossein Mussavi, il concentramento maggiore è intorno alla Piazza Enghelab (Rivoluzione), già teatro di grandi manifestazioni contro la rielezione alla presidenza di Mahmud Ahmadinejad durante l’estate del 2009. Secondo il producer della Bbc, che ha detto di aver inalato gas lacrimogeni, diversi manifestanti dell’opposizione sono stati arrestati.
Altri si sono radunati anche in altre città iraniane, in particolare Isfahan e Shiraz. “Non c’è alcun programma di cancellare la manifestazione”, aveva detto Ardeshir Amir Arjomand, consigliere del leader dell’opposizione Mir Hossein Moussavi, in un commento pubblicato sui siti dei movimenti anti-regime. Il governo di Mahmoud Ahmadinejad dal canto suo non aveva dato il via libera al corteo e nei giorni scorsi aveva attuato una stretta sull’Onda Verde riformista, mettendo agli arresti domiciliari un altro leader dell’opposizione, Mehdi Karroubi, e arrestando decine di giornalisti. Ma i movimenti che nel 2009 sono scesi per giorni in piazza contro la rielezione del presidente Mahmoud Ahmadinejad hanno deciso di sfidare le autorità e di puntare sulle contraddizioni di un governo che elogia i manifestanti in Egitto e Tunisia, ma reprime le proteste in Iran. “Se non permetteranno al loro popolo di protestare, andranno contro tutto ciò che hanno detto e hanno fatto in merito all’Egitto”, ha affermato nei giorni scorsi Karroubi.
Il ministero degli Interni, intanto, ha fatto sapere di considerare l’opposizione pienamente consapevole della natura illegale della manifestazione, mentre Hossein Hamadani, comandante dei Pasdaran, si è spinto oltre: “I cospiratori sono solo cadaveri – ha detto – ogni incidente sarà trattato con severità”. Intanto è giallo sullo stato di salute dell’ex presidente egiziano Hosni Mubarak che sarebbe entrato in coma nella notte di sabato nella sua residenza di Sharm el-Sheikh. Lo riferiscono fonti ben informate al giornale egiziano al-Masri al-Youm. Secondo le fonti, i familiari avrebbero deciso di non portarlo in ospedale, ma di tenerlo sotto osservazione medica nella sua residenza, dove è arrivato venerdì dopo aver dato le dimissioni. La famiglia non avrebbe ancora deciso se portare Mubarak all’estero per sottoporlo a cure o lasciarlo in patria. In precedenza era previsto infatti un suo ricovero in Germania. L’ex presidente egiziano, che oggi ha 82 anni, è stato già sottoposto ad un’operazione chirurgica in Germania lo scorso marzo. Anche il quotidiano del Bahrein Alwasat News scrive che l’ex rais si trova in stato di incoscienza, mentre altri media egiziani parlano di gravissime condizioni di salute e scrivono che Muabrak rifiuterebbe ogni cura medica.