Notizie Notizie Italia Italia asset vincente a livello globale. Ftse Mib +21% da inizio anno. Ed è boom di buy sui BTP

Italia asset vincente a livello globale. Ftse Mib +21% da inizio anno. Ed è boom di buy sui BTP

1 Ottobre 2019 15:17

Terzo trimestre concluso: quali sono, a livello globale, gli asset vincenti e perdenti? L’Italia si mette in luce in senso positivo, sia nel mercato azionario che obbligazionario.

Il Ftse Mib è salito infatti del 4,11% negli ultimi tre mesi compresi tra luglio e settembre, facendo meglio dell’Eurostoxx 50 (+2,78%), del DAX (+0,24%), dell’intero azionario globale misurato dall’MSCI WORLD (+0,04%) e dell’azionario dei mercati emergenti, misurato dall’indice Msci EM (-5,11%).

Dall’inizio dell’anno l’indice è balzato inoltre del 21%, facendo meglio delle principali borse a livello globale.

Ottimi dati anche per i BTP, che hanno assistito a un crollo dei tassi pari a ben -127 punti base, il calo trimestrale più forte dall’inizio del 2012.

In generale, guardando a tutti gli asset a livello globale, in questi ultimi tre mesi l’azionario ha frenato il rally, a causa delle vendite che hanno colpito, in particolare, i mercati emergenti: l’indice Hang Seng di Hong Kong, per esempio, ha riportato il trimestre peggiore in quattro anni, a causa delle violente proteste che sono esplose nella città-stato.

Sono fioccati i buy, invece, sul mercato obbligazionario, così come sul dollaro, che ha chiuso il trimestre migliore dal periodo aprile-giugno del 2018; le quotazioni del petrolio sono calate, dopo la forte impennata di inizio anno.

Sono solo alcuni dei fatti accaduti sui mercati finanziari nel terzo trimestre di questo 2019, che si è appena concluso, con la fine di settembre.

A questi fatti se ne aggiungono anche altri, non meno rilevanti, come l’ammontare dei bond che presentano tassi negativi che, sulla scia della politica ultra accomodante delle banche centrali, è volato a $17 trilioni, ovvero 17.000 miliardi di dollari.

Numeri alla mano, il valore dell’azionario globale sommato a quello dei bond (sempre a livello globale) è salito a settembre di $1,23 trilioni.

Tuttavia, l’ammontare è risultato quasi invariato alla fine del terzo trimestre, visto che l’azionario ha perso $1,25 trilioni, mentre il valore dei bond ha guadagnato $1,8 trilioni.

Così, intervistato da Reuters, Hans Peterson, responsabile globale dell’allocazione degli asset presso SEB Investment Management, ha commentato il balzo del mercato globale dei bond:

“L’intensità del rally dei bond è stata impressionante”, ha detto, facendo notare come i rendimenti delle obbligazioni fossero già molto bassi anche prima.

Colpa dell’incertezza sull’economia globale, che ha testato nuovi valori record, come conferma il grafico successivo, e che ha scatenato così l’avversione al rischio degli investitori.

Sempre riguardo all’azionario globale, dall’inizio dell’anno la Russia ha fatto meglio della Cina e degli Stati Uniti.

Ma in generale l’azionario dei mercati emergenti ha sottoperformato, zavorrando l’indice globale.
L’MSCI’s All Country World Index – che monitora l’azionario globale, includendo  2.700 azioni di 49 paesi diversi – ha sofferto il suo primo calo dell’anno su base trimestrale, nel terzo trimestre: il guadagno di quasi +2% di settembre ha limitato comunque i danni a -0,5%.

Andando a guardare ai singoli indici, lo  S&P 500 di Wall Street ha guadagnato un altro +1%, che si è aggiunto al rally +19% del primo semestre del 2019; il Nikkei 225 della borsa di Tokyo è salito del 2,4%, mentre la borsa di Istanbul, colpita da precedenti forti sell off negli ultimi 18 mesi, ha recuperato quasi +12%.

L’indice Hang Seng di Hong Kong ha perso invece nel terzo trimestre il 9% del suo valore; a sottoperformare, sono stati diversi indici azionari dei mercati emergenti, come quelli di Arabia Saudita e Sud Africa.

Andando a guardare al forex, come detto sopra il dollaro ha segnato il trend migliore dal secondo trimestre del 2018.

Il riferimento è al Dollar Index, che è salito di oltre +3%. L’euro è sceso invece di oltre -4% a seguito del taglio dei tassi sui depositi da parte della Bce, da -0,4% a -0,5%.

Così a Reuters James Binny, responsabile della divisione forex presso State Street Global Advisors, ha commentato il trend del biglietto verde:

“Il dollaro Usa continua a essere forte nei confronti di quasi tutte le valute, e sta arrivando al punto in cui risulta piuttosto costoso. Così come nel caso di altri asset è difficile individuare il punto di svolta, ma alla fine è come se si parlasse di un elastico; più viene tirato più saranno potenti le forze che lo riporteranno indietro”.

Nell’ambito delle commodities, le quotazioni dell’oro sono salite del 4,5%, continuano a inanellare la fase di rialzi più duratura dal 2011, se si considera che i prezzi sono in crescita dal quarto trimestre del 2018.

Molto bene anche il palladio, in rialzo per il sesto trimestre consecutivo, che vive la fase rialzista migliore dal 2000.

Male invece il rame, sceso per il sesto degli ultimi sette trimestri.

Giù anche per le quotazioni del petrolio che, nel terzo trimestre, hanno perso oltre -8% dopo il balzo +25% del primo semestre dell’anno.

Vendite anche sul Bitcoin, sceso nel periodo del 22%. Dopo un balzo astronomico, tuttavia, pari a +220% nel primo semestre del 2019.