Notizie Notizie Mondo Israele: la reazione della borsa di Tel Aviv e dello shekel dopo l’attacco di Hamas

Israele: la reazione della borsa di Tel Aviv e dello shekel dopo l’attacco di Hamas

9 Ottobre 2023 10:05

Borsa di Tel Aviv e shekel sotto i riflettori dopo l‘attacco di Hamas a Israele sferrato nelle prime ore dalla giornata di sabato, 7 ottobre.

La reazione immediata è stata, nella giornata di ieri, domenica 8 ottobre, un tonfo sia per le azioni che per i bond.

Gli indici azionari principali della borsa di Tel Aviv TA-125 e TA-35 sono scivolati di quasi il 7%, zavorrati soprattutto dal crollo dei titoli bancari, capitolati del 9%, mentre le quotazioni dei titoli di stato israeliani hanno ceduto il 3% circa, reagendo così a quello che è stato definito l’11 settembre di Israele.

Lo shekel ha perso nelle ultime ore fino a quota 3,9581 nei confronti del dollaro, scivolando al valore più basso in quasi 8 anni.

Banca centrale Israele interviene per blindare lo shekel

Le azioni e i bond israeliani hanno pagato la prospettiva di un’escalation delle tensioni tra Israele e Hamas più prolungata nel tempo, rispetto al passato, dopo che il governo di Benjamin Netanyahu ha proclamato lo stato di guerra, a seguito dell’attacco lanciato da Hamas.

Nel frattempo, la banca centrale di Israele è prontamente intervenuta per blindare lo shekel, vendendo le sue valute estere per la prima volta da quando la moneta è diventata, nel 2003, liberamente convertibile.

Per la precisione, la Bank of Israel ha annunciato un piano per vendere fino a $30 miliardi di valute estere al fine di sostenere lo shekel.

La mossa dell’istituzione ha consentito allo shekel di ridurre le perdite sofferte all’inizio della sessione odierna, quando ha perso fino a -3% nei confronti del dollaro, scivolando al minimo dal 2016, stando a quanto riportato da un articolo di Bloomberg.

Borsa Tel Aviv: tonfo TA-35 Index -6,4% dopo attacco di Hamas

Per quanto riguarda invece l’azionario, nella giornata di ieri l’indice di riferimento della borsa di Tel Aviv TA-35 è scivolato del 6,4%, riportando la flessione più forte in più di tre anni.

Detto ciò “in circostanze come queste – ha commentato Geoffrey Yu, strategist macro e del forex presso BNY Mellon a Londra – mantenere la stabilità è più importante di qualsiasi livello”.

Nel breve termine, ha continuato Yu, “ci sarà un po’ di volatilità sui mercati, che noi crediamo comunque gestibile. Il sostegno in termini di liquidità è atteso e la Bank of Israel vanta una grande esperienza in questo campo”.

Il TA-35 Index, l’indice benchmark della borsa di Tel Aviv, è sotto pressione anche nella giornata di oggi, sebbene in misura decisamente contenuta, perdendo alle 10 circa ora italiana appena lo 0,25% per cento.

Un articolo di Bloomberg commenta la mossa della Banca centrale di Israele, sottolineando che si tratta della prima operazione  in assoluto con cui l’istituzione vende dollari, dopo quello che è stato l’attacco più sanguinoso degli ultimi decenni.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha già avvertito che la guerra contro le milizie di Hamas, nella striscia di Gaza, sarà lunga e difficile.

Lo shekel si era confermato già tra le valute con la performance peggiore del 2023 tra le 31 monete principali monitorate da Bloomberg, a causa delle proteste contro la riforma giudiziaria lanciata in Israele, che ha scatenato un’ondata di proteste nel paese.

La banca centrale ha annunciato, oltre alla vendita di $30 miliardi di valute estere, anche l’iniezione di una liquidità di $15 miliardi nel mercato dello shekel attraverso operazioni di swap.

La Bank of Israel – si legge nel comunicato – continuerà a operare sul mercato nei prossimi giorni al fine di moderare la volatilità nel mercato dello shekel e per fornire la liquidità necessaria ad assicurare il funzionamento appropriato dei mercati”.

LEGGI ANCHE

Israele: compagnie aeree UE e Usa sospendono voli

Dollaro si rafforza dopo attacchi Hamas