Iran chiude stretto Hormuz, svolta Brexit, schiaffi a Apple e Amazon: Byron Wien di Blackstone presenta sorprese 2020

Per il 35esimo anno consecutivo il vicepresidente di Blackstone Byron Wien presenta la lista delle dieci sorprese per l’anno nuovo.
“Ten Surprises for 2020”, ovvero “Le 10 sorprese per il 2020): questo il titolo del report, la cui pubblicazione è diventata ormai una tradizione di inizio anno per la comunità mondiale degli investitori.
Le sorprese per il 2020 sono state stilate da Byron Wien con Joe Zidle, responsabile strategist della divisione di investimenti del gruppo Private Wealth Solutions di Blackstone.
E’ bene innanzitutto capire cosa intende Wien per sorprese: si tratta di eventi inattesi di natura economica, finanziaria e politica che potrebbero caratterizzare l’anno appena iniziato. Una sorpresa è, per il dirigente di Blackstone, un evento alla cui realizzazione l’investitore assegna in media una probabilità su tre: un evento che Wien ritiene “probabile”, in quanto ha una chance superiore al 50% di verificarsi.
Le 10 sorprese per il 2020 di Byron Wien
Le 10 sorprese per il 2020 di Byron Wien sono le seguenti:
- L’economia delude le stime degli analisti, ma non si verifica nessuna recessione. Allo stesso tempo Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, abbassa i tassi sui fed funds fino all’1%. In assenza di un accordo commerciale completo, il presidente americano Donald Trump esercita il proprio potere esecutivo per stimolare la crescita e allontanare lo spettro della recessione. Trump taglia le tasse sul lavoro per stimolare i consumi.
- I concetti di disuguaglianza e il problema dei cambiamenti climatici diventano temi importanti nella campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 2020, ma alla fine prevalgono idee di centro. La Camera invia la proposta di impeachment contro Trump al Senato, ma il presidente americano non viene né condannato né tanto meno rimosso dalla Casa Bianca. Tuttavia, con il procedimento di impeachment, saltano fuori informazioni che portano alcuni dei sostenitori di Trump, così come molti indipendenti, a dare il loro appoggio agli altri candidati all’Election Day. Con le elezioni di quest’anno, i democratici conquistano inoltre la maggioranza al Senato.
- Se la Fase 1 di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina viene raggiunta e firmata (Trump ha detto che apporrà la firma il prossimo 15 gennaio) – la Fase 2 si conferma un ostacolo che le controparti non riescono a superare. Gli interessi nazionali provocano una balcanizzazione della tecnologia. Lo sviluppo di standard separati per la rete 5G e per altri harware si conferma un cattivo segnale per le economie mondiali. La co-dipendenza economica degli Stati Uniti con la Cina viene erosa. Sia la Cina che gli Usa si astengono dall’intervenire nelle proteste di Hong Kong, aspettando che la situazione si risolva da sola.
- Si allontana la prospettiva dell’auto a guida autonoma. Diversi incidenti che coinvolgono veicoli sperimentali portano un grande gruppo manifatturiero o tecnologico a diramare una nota in cui afferma di aver rinunciato allo sviluppo della tecnologia della guida autonoma.
- Colpito dalle conseguenze delle sanzioni economiche, l’Iran sfrutta l’assenza della leadership americana nel mondo intensificando le ostilità contro Israele ed Arabia Saudita. Teheran chiude lo stretto di Hormuz e i prezzi del petrolio WTI balzano oltre quota 70 dollari.
- Sebbene diversi analisti ritengano che le valutazioni di Wall Street siano salite in modo eccessivo, l’entusiasmo degli investitori (che qualcuno definirebbe a questo punto frutto di una esuberanza irrazionale) porta lo Standard & Poor’s a balzare sopra quota 3500 nel corso dell’anno. Gli utili salgono di appena il 5%, e i multipli dello S&P 500 rimangono elevati, sulla scia di una politica monetaria che rimane accomodante e con gli investitori che si sentono più sicuri del fatto che i tassi di interesse saliranno lentamente. La volatilità aumenta e ci sono diverse correzioni dei mercati, superiori al 5%, per tutto il 2020.
- Le grandi società hi-tech (mega cap del calibro di Apple, Microsoft, Facebook) fanno fronte a un’ostilità crescente che proviene non più soltanto dalle autorità federali e governative ma anche dai consumatori. Alcune azioni FAANG (Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google) sottoperformano il mercato. Diversi sono i piani che auspicano il break-up di questi giganti o controlli più stringenti: piani che hanno più successo dei tentativi del governo Usa di contenere e ridurre il potere di questi colossi, in quanto hanno il sostegno anche degli americani. La popolarità stessa degli smartphone inizia a diminuire.
- Nell’assicurarsi (finalmente) un accordo di divorzio con l’Unione europea che reputa accettabile, il Regno Unito si conferma il vincitore delle trattative sulla Brexit. La borsa di Londra sale e la sterlina mette a segno un rally. Il paese beneficia di un lungo periodo di transizione (per uscire dall’Ue), con la crescita del PIL che supera il tasso del 2%, grazie agli investimenti esteri diretti, che ritornano ora che la situazione si è fatta più chiara. L’economia Ue rimane debole e, oltre a sottoperformare il Regno Unito, i mercati europei fanno peggio anche dei mercati americani e asiatici.
- La bolla formatasi nel mercato dei bond sovrani Usa scoppia, anche se nel resto del mondo permangono tassi negativi. Sebbene l’economia americana rallenti, i tassi sui Treasuries Usa si avvicinano al 2,5%, a fronte di un irrigidimento della curva dei rendimenti. Invece di essere condizionati dai fondamentali economici o dall’inflazione, i rendimenti vengono influenzati dalle dinamiche dell’offerta e della domanda. Sia il Giappone che la Cina (principali acquirenti di debito americano) disertano le aste dei Treasuries.
- Il colosso aerospaziale Boeing risolve i problemi del suo ex fiore all’occhiello 737 MAX, riprendendo la produzione e le consegne degli aerei, rimasti a terra a seguito dello schianto, a marzo, dell’Ethiopian Airlines. Da spina nel fianco del gigante americano, il jet diventa una istituzione tra le compagnie aeree, spingendo al rialzo anche i loro utili. E i titoli di queste compagnie outperformano il mercato.