Notizie Notizie Mondo Non solo FAANG, sui mercati brillano i DANG: ecco chi sono

Non solo FAANG, sui mercati brillano i DANG: ecco chi sono

15 Aprile 2019 16:02

Nel 2018 il settore tecnologico con i cosiddetti “FAANG” (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e la controllante di Google, Alphabet) ha trainato il mercato sia nei periodi di crescita che in quelli di flessione e nel 2019 finora ha registrato un recupero significativo, di pari passo con i beni di consumo e l’economia nel suo complesso. Gli investitori, tuttavia, farebbero bene a mantenere comunque un approccio prudente, affermano Alan Berro e Chris Buchbinder, Equity portfolio manager di Capital Group secondo cui la conclusione del ciclo economico negli Stati Uniti, le tensioni commerciali irrisolte e la crescita degli utili più lenta delle attese lasciano presagire che i mercati conserveranno l’attuale andamento discontinuo.

Investitori: occhio ai DANG

Da qui i due analisti soffermano la loro attenzione sui titoli denominati DANG, acronimo che sta per DowDuPont, AbbVie, Nestlé e General Motors, i quali sebbene operino su settori di mercato diversi e rappresentino una gamma eterogenea di prospettive imprenditoriali, potenziali di profitto e sfide, sono tutte società blue chip consolidate che hanno staccato dividendi significativi e che costituiscono un valore potenziale per gli investitori di lungo termine.

 

DowDuPont è il colosso chimico, nato nell’agosto 2017 dalla fusione di Dow Chemical e DuPont, che nel corso di quest’anno, è stato scorporato in tre società indipendenti, operanti rispettivamente nel settore agricolo, in quello dei prodotti chimici di base, in particolare plastica per imballaggi, e in quello dei prodotti chimici speciali, con la produzione di Kevlar e componenti automobilistici. Riteniamo che quando le nuove società saranno formate – dicono gli esperti – il mercato riconoscerà loro un valore superiore alle attuali valutazioni. Nel frattempo, gli investitori possono beneficiare di dividendi corposi, il che significa che sono sostanzialmente pagati per attendere.

 

Nel segmento healthcare, brilla AbbVie, produttrice del farmaco per l’artrite reumatoide Humira®, che ha effettuato investimenti significativi nello sviluppo di potenziali terapie oncologiche. La società sta registrando ottimi risultati, ma crediamo che il suo potenziale di crescita futura – sottolineano gli esperti di Capital Group – sia fortemente sottovalutato dagli investitori e se domani l’economia entrasse in recessione, le prospettive per AbbVie si manterrebbero tendenzialmente immutate.

Il colosso Nestlé, la multinazionale svizzera operante nel settore degli alimenti confezionati (tra cui pet care, caffé e latte artificiale) non taglia i dividendi da decenni, e ha mostrato un impegno ad accrescerne il valore nel corso del tempo. Un cambiamento ai vertici potrebbe essere ciò di cui la multinazionale ha bisogno per tornare a crescere dicono gli analisti che confidano nel CEO Mark Schenider, il primo esterno a capo del gruppo dal 1922, per dare impulso alla crescita sia attraverso l’abbandono di settori meno profittevoli, come quello delle carni lavorate, dello skincare e del cioccolato negli USA, sia con un aumento del focus su prodotti quali latte artificiale, pet care, caffè e prodotti per la nutrizione clinica.

Infine General Motors che, a detta degli analisti, potrebbe diventare il secondo operatore nel mercato statunitense delle auto a guida autonoma. “Sono convinto che GM sia in una buona posizione per trarre vantaggio da un trend tecnologico di primaria importanza che potrebbe trasformare l’industria nei prossimi 5-10 anni” conclude Berro.