Notizie Notizie Italia Intesa SanPaolo, titolo: coro di buy post trimestrale

Intesa SanPaolo, titolo: coro di buy post trimestrale

8 Maggio 2023 12:59

Focus sul titolo Intesa SanPaolo che, nelle contrattazioni a Piazza Affari, continua a riportare un trend positivo, forte della trimestrale pubblicata venerdì scorso, e anche della presenza, nel suo capitale, di Goldman Sachs.

Equita SIM ha pubblicato una nota dedicata alla banca guidata da Carlo Messina, commentando sia la trimestrale migliore delle attese, che la decisione dell’istituto di credito di rivedere al rialzo la guidance sugli utili del 2023, decisione che a sua volta permetterà a Intesa di premiare gli azionisti con dividendi più corposi.

L’outlook positivo e la solidità della trimestrale hanno portato Equita a migliorare il target price sul titolo ISP del 6%, a 3,5 euro.

Oggi il titolo Intesa SanPaolo mette a segno sul Ftse Mib un rialzo dell’1% circa, a quota 2,45 euro.

Grande protagonista della sessione odierna è, piuttosto, Mps Monte dei Paschi di Siena, in attesa della pubblicazione della trimestrale, e dopo alcune voci di mercato, che hanno acceso il trend del titolo in Borsa.

Intesa SanPaolo: raffica di buy dagli analisti

Positiva su Intesa SanPaolo non solo Equita SIM.

L’Ansa riporta i giudizi bullish che sono arrivati dopo la pubblicazione della trimestrale anche da altri analisti.

Come da parte degli esperti di Intermonte, che hanno fatto notare che i risultati sono “superiori alle stime e Intesa Sanpaolo ha registrato il miglior inizio d’anno di sempre”.

In particolare, “il capitale è stato uno degli elementi positivi, grazie alla continua ottimizzazione delle Rwa”.

Banca Akros, invece, nel far riferimento agli “ottimi dati del trimestre” e all'”aumento della guidance per l’anno”, ha annunciato la decisione di aggiornare il rating sul titolo a Buy con un nuovo target price di 3,0 euro.

Dal canto loro, gli analisti di Deutsche Bank hanno commentato che, grazie al pieno “controllo di tutte le sue fabbriche di prodotti, Intesa Sanpaolo è ora in grado, grazie al supporto dei tassi, di accelerare la crescita del margine”.

Deutsche Bank ha così confermato il rating “buy” su Intesa SanPaolo, migliorando il target price a 3,4 euro.

Confermata anche la valutazione buy degli analisti della francese Société Générale, che hanno fatto riferimento, in particolare, alla solidità della qualità degli attivi della banca.

Tornando all’analisi di Equita, la SIM milanese ha riassunto le principali voci di bilancio emerse dai conti di Intesa, relativi ai primi tre mesi dell’anno.

  • NII (margine di interesse): 3,254 miliardi (+6% su base trimestrale, +66% su base annua) , meglio dei 3,075 miliardi attesi.
  • Utile operativo: 3,521 miliardi (+38% su base trimestrale, +22% su base annua), meglio dei 3,072 miliardi attesi.
  • Accantomamenti per perdite sui crediti:  -189 milioni (17bps) rispetto ai -498 milioni (45bps) attesi.
  • Utile netto: 1,956 miliardi, rispetto agli 1,520 miliardi attesi.

La SIM ha fatto notare anche che “le principali sorprese” emerse dalla trimestrale di Intesa SanPaolo sono state rappresentate dal:

  • maggiore margine di interesse (6% beat)
  • minori costi operativi (7% inferiori alle attese).
  • minori LLPs, (dunque accantonamenti), con un costo del rischio a soli 17b punti base, rispetto ai 45 punti base attesi.

“Non emergono segnali di stress a livello di balance sheet – ha spiegato Andrea Lisi di Equita SIM – I prestiti medi risultano sostanzialmente stabili su base trimestrale, mentre la raccolta diretta bancaria è in calo del -2%, principalmente per calo dei depositi corporate”.

Riguardo al “capitale, nonostante l’impatto – atteso – da headwind regolamentari per -60bps, il CET1 è risultato in ulteriore crescita di 20 punti base, su base trimestrale, al 13,7%”.

Ancora, è stato fatto notare che Intesa SanPaolo “ha rivisto al rialzo la guidance 2023, portandola da ‘ben al di sopra di
5.5 miliardi a 7 miliardi circa, ovvero a un livello superiore di circa il 6% “rispetto alle nostre stime”.

Dalla call con gli analisti sono emersi i principali fattori.

  • La guidance 2023 è stata definita su ipotesi conservative. A livello di NII (atteso > 13bn) è stato assunto un Euribor medio al 3.2%-3.3% e un deposit beta al 40% da maggio (vs 10% attuale, sensitivity NII di 35-40mn a -1p.p. di deposit beta).
  • Il CoR è ipotizzato in area 35-40 punti base senza utilizzo di overlays.
  • Il management ha indicato che ISP sarà in grado di riportare forti risultati anche per i prossimi anni, con i 7 miliardi della guidance 2023 che potranno essere ulteriormente migliorati.
  • L’aumento dei tassi fornisce un chiaro ed elevato upside rispetto al target di utile di piano al 2025 di 6.5 miliardi.
  • Intesa SanPaolo si attende di chiudere il 2023 con un CET1 in area 13,5-14% e dovrà definire come utilizzare il proprio excess capital (vs target 12%).
  • La soluzione più probabile è quella di offire una remunerazione extra agli azionisti. Sebbene eventuali decisioni di questo tipo verranno prese volta per volta a fine anno, il management – nell’attuale contesto – si è mostrato confidente di poter proporre una remunerazione ancora più ricca oltre all’usuale payout del 70% sull`utile”

Equita SIM ha reso noto di aver rivisto al rialzo le stime sugli utili di Intesa SanPaolo del 13%, a 7,4 miliardi di euro, per il 2023, livello superiore del 6% rispetto alla guidance.

L’outlook sugli utili del 2024-2025 è stato migliorato del 2% in media.

Ancora, Equita ha migliorato il target price sul titolo Intesa del 6% a 3,5 euro per azione (2024E P/TE =1.2x).

Il rating è “buy”, motivato con il fatto che il titolo tratta con un 2024E P/TE pari a  0,8 volte, rispetto a un ROTE superiore del 14%, e considerato che la banca “offre una ricca e sostenibile remunerazione agli azionisti (dvd c.12% senza distribuzioni di excess capital) e si caratterizza per un business model in grado di garantire elevata profittabilità anche con un contesto di tassi meno favorevole”.

Vale la pena ricordare lo stesso ottimismo del ceo di Intesa SanPaolo, Carlo Messina che, nel corso della conference call seguita alla pubblicazione della trimestrale della banca, ha definito i conti dell’istituto di credito, che hanno messo in evidenza un utile netto di 2 miliardi circa, prova del nove del “miglior trimestre dal 2007” e del “migliore inizio d’anno di sempre”.

L’AD Carlo Messina: qualità asset eccellente, leader in Europa

Sul fronte dei dividendi, Messina ha sottolineato che la banca valuterà alla fine dell’anno l’opzione di distribuire il capitale in eccesso.

“E’ chiaro che alla fine dell’anno dovremo considerare se distribuire in qualche modo al mercato parte del capitale in eccesso – ha sottolineato il ceo, aggiungendo che “quest’anno distribuiremo un ammontare già significativo” e che, di conseguenza, “al momento non vedo ragioni per prendere ulteriori impegni”.

Detto questo, “è chiaro che la banca ha un significativo capitale in eccesso”.

Sul fronte M&A, la risposta di Messina non è stata tanto diversa da quella già data, nelle ultime settimane e in occasioni diverse, dal ceo di Banco BPM Giuseppe Castagna e dal numero uno di UniCredit, ovvero Andrea Orcel:

“Al momento non vediamo acquisizioni che possano creare valore per i nostri azionisti”, ha detto l’AD di Intesa SanPaolo, aggiungendo di preferire di rimanere “concentrato sul nostro piano di impresa”.

Il ceo ha rimarcato tra le altre cose che “la qualità degli asset è eccellente, con il costo del rischio annualizzato più basso di sempre e un aumento delle coperture”, fattore che dimostra che Intesa SanPaolo è “leader europea in termine di asset quality”.

Intesa SanPaolo e il fattore Goldman Sachs

Intesa SanPaolo è forte anche della presenza di Goldman Sachs, nel suo capitale, come in quello di UniCredit.

Dalle comunicazioni sulle partecipazioni rilevanti diffuse dalla Consob la scorsa settimana, è emerso infatti che Goldman Sachs detiene una quota indiretta pari al 6,61% attraverso Goldman Sachs International (5,44%) e altre 11 società controllate.

La partecipazione è così ripartita:

una quota dello 0,53% è rappresentata da azioni con diritto di voto; una quota dell’1,02% da azioni oggetto di contratti di prestito titoli senza data di scadenza e con possibilità di restituzione in qualsiasi momento; una quota dell’1,37% da contratti di opzione ‘Put’, ‘Call’ e ‘Future’ con date di scadenza comprese tra il 25/04/2023 ed il 20/12/2024.

La partecipazione di Goldman Sachs include anche una quota pari all’1,45%, rappresentata da un contratto ‘Future’ con date di scadenza comprese tra 16/06/2023 ed il 20/12/2030; una dello 0,99% con un contratto di opzione ‘Call’ con date di scadenza comprese tra il 26/04/2023 ed il 31/03/2035.

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