Intesa Sanpaolo snellisce le fila con 5.000 uscite volontarie. Messina: ‘Posto stabile a 2.500 giovani’
Intesa Sanpaolo non perde tempo e in anticipo sulla tabella di marcia trova l’intesa con i sindacati per le 5000 uscite volontarie previste entro il 2023 in seguito all’acquisizione di UBI Banca. Inoltre, l’accordo prevede che entro il 2023 saranno effettuate assunzioni a tempo indeterminato nel rapporto di un’assunzione per ogni due uscite volontarie, fino a comunque 2.500 assunzioni, a fronte delle almeno 5.000 uscite volontarie previste, non computando a tal fine le uscite delle persone che saranno trasferite per effetto dei trasferimenti di rami di azienda (entro metà 2021 saranno cedute 532 filiali Intesa e UBI a Bper Banca, ndr).
“L’accordo siglato oggi, dopo un negoziato rapido ed efficace, permette di raggiungere un risultato basato, per entrambe le parti, sulla volontà di tutelare l’occupazione, di favorire lo sviluppo professionale delle persone, di rispettarne le aspirazioni”, commenta il ceo di Intesa, Carlo Messina, che aggiunge: “In un quadro generale segnato da una notevole complessità, confermiamo l’assunzione a tempo indeterminato di 2.500 giovani. I nuovi ingressi potranno sostenere la crescita del Gruppo e le sue nuove attività; presteremo attenzione particolare al sostegno alle nostre reti territoriali e alle zone svantaggiate del Paese”.
L’accordo è stato siglato con le Segreterie nazionali e le Delegazioni di Gruppo di FABI, FIRST CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. La maggiore banca italiana sottolinea come tale accordo è finalizzato nel contempo a un ricambio generazionale senza impatti sociali e a continuare ad assicurare un’alternativa ai possibili percorsi di conversione/riqualificazione professionale e la valorizzazione delle persone del Gruppo Intesa Sanpaolo risultante dall’acquisizione di UBI Banca perfezionata lo scorso 5 agosto.
Le assunzioni previste nel prossimo triennio, si legge in una nota, saranno destinate a sostenere la crescita del Gruppo e le nuove attività, avendo attenzione al supporto alla Rete e alle zone svantaggiate del Paese, anche attraverso la “stabilizzazione” delle persone attualmente in servizio con contratto a tempo determinato. Il Gruppo prevede che almeno la metà delle assunzioni riguardi le province di insediamento storico di UBI Banca (Bergamo, Brescia, Cuneo e Pavia) e il Sud Italia.
First Cisl: accordo salvaguarda l’occupazione attraverso il ricambio generazionale
L’accordo, arrivato in anticipo rispetto al termine di fine anno previsto originariamente dal piano di integrazione con UBI Banca, è ritenuto un passo positivo da First Cisl che rimarca alcuni punti focali quale il fatto che, oltre ad accompagnare le previste 5.000 uscite volontarie che saranno individuate tra quanti matureranno i requisiti previdenziali fino al 2026, prevede un parziale ricambio generazionale mediante 2.500 assunzioni. Inoltre offre pari certezza di accoglimento delle domande di uscita in precedenza non accolte, sia in Intesa sia in Ubi.
I segretari nazionali First Cisl, Domenico Iodice e Mauro Incletolli, aggiungono che l’accordo persegue inoltre “la salvaguardia occupazionale anche per i dirigenti e una maggiore sostenibilità dei carichi di lavoro, grazie al ricambio generazionale”. I sindacati hanno sollecitato che sul fronte nuove assunzioni sia riservata particolare attenzione al personale assunto a tempo determinato.
I dettagli dell’accordo
L’accordo raggiunto nella notte prevede in particolare che:
- l’offerta riguardante le uscite volontarie venga rivolta a tutte le persone delle società italiane del Gruppo Intesa Sanpaolo che applicano i CCNL Credito, compresi i dirigenti;
- possa aderire, secondo modalità comunicate dal Gruppo, chi abbia maturato i requisiti di pensionamento entro il 31 dicembre 2026, incluse le regole di calcolo cosiddette “Quota 100” e “Opzione donna”;
- le persone che, pur avendo aderito all’Accordo Intesa Sanpaolo 29 maggio 2019 o all’Accordo UBI 14 gennaio 2020, non siano rientrate nelle graduatorie possano presentare domanda di uscita volontaria alle condizioni definite;
- nel caso in cui le domande di pensionamento o accesso al Fondo di Solidarietà risultassero superiori al numero di 5.000 venga redatta una graduatoria unica a livello di Gruppo sulla base della data di maturazione del diritto alla pensione; nella graduatoria venga data priorità alle persone che hanno in precedenza aderito all’accordo 29 maggio 2019 ex Gruppo Intesa Sanpaolo o all’accordo 14 gennaio 2020 ex Gruppo UBI e non siano rientrate tra le uscite previste, nonché ai titolari delle previsioni ex art. 3, comma 3 della L. 104/1992 per sé e alle persone disabili con percentuale di invalidità non inferiore al 67%.