Intesa Sanpaolo sfonda il miliardo di utile e conferma ricchi dividendi futuri, ma effetto BTP frena entusiasmi

Intesa Sanpaolo non tradisce le attese, anzi riesce ad andare oltre le attese nel primo trimestre 2019 con utile oltre il muro del miliardo, in crescita rispetto al trimestre precedente. Riscontri ben oltre le attese di consensus che però non hanno scaldato il titolo in Borsa, che anzi ha accelerato al ribasso arrivando a cedere il 2% in linea con il cattivo umore dell’intero settore bancario. Sul titolo della maggiore banca italiana per capitalizzazione nell’ultimo trimestre il termometro del mercato misurato dal consensus degli analisti ha visto scendere la percentuale dei giudizi Buy ai minimi a oltre 5 anni.
Intesa si accoda a cattivo umore banche dopo stime Ue, spread torna a scaldarsi
A condizionare l’umore degli investitori è stato il taglio delle stime sull’Italia da parte della commissione Europea, con PIL 2019 visto a +0,1%, accompagnato da un campanello d’allarme sui conti pubblici con deficit visto al 2,5% quest’anno per poi volare al 3,5% nel 2020 se non scatta l’aumento dell’IVA. Il rapporto debito-Pil è stimato al 133,7 per cento nel 2019 e al 135,2 per cento nel 2020.
Indicazioni che hanno spinto lo spread Btp-Bund oltre la soglia dei 260 pb con rendimento del Btp decennale salito fino a un massimo intraday del 2,6%.
Trimestrale di Intesa va oltre le attese
I numeri del primo trimestre di Intesa evidenziano un utile netto di 1,05 miliardi di euro, in calo del 16% rispetto ai 1,252 miliardi dello stesso periodo del 2018 quando beneficiò della plusvalenza di 260 milioni per l’operazione Ntv. I profitti risultano invece in lieve rialzo rispetto agli 1,038 mld del quarto trimestre 2018. Battute ampiamente le attese di consensus che erano di un utile netto trimestrale a 898 milioni.
Il margine di intermediazione è stato di 1,756 miliardi, con i costi operativi per 2,204 miliardi. L’utile operativo si è attestato a 2,185 miliardi nel trimestre. I costi operativi ammontano a 2,204 miliardi (-4,5% a/a e 13,9% t/t), più contenuti rispetto ai 2,3 miliardi del consensus. Il cost/income ratio risulta a fine trimestre del 50,2%. Il costo del rischio del primo trimestre 2019 annualizzato è sceso a 37 centesimi di punto, rispetto ai 61 dell’intero 2018. In riduzione di circa un miliardo i crediti deteriorati nel primo trimestre 2019, di circa 30 miliardi dal settembre 2015 (di circa 19 miliardi escludendo la cessione dei crediti in sofferenza a Intrum perfezionata nel quarto trimestre del 2018) e di circa 17 miliardi dal dicembre 2017 (di circa 6 miliardi escludendo l’operazione Intrum). Risulta realizzato già il 64% dell’obiettivo di riduzione previsto per l’intero quadriennio dal piano d’impresa al 2021.
I ratio patrimoniali vedono al 31 marzo 2019, tenendo conto di 840 milioni di euro di dividendi maturati nel trimestre, il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime pari al 13,5% e il Common Equity Tier 1 ratio secondo i criteri transitori in vigore per il 2019 al 13,1%. A fine 2018 il CET1 era al 13,5%.
Utile 2019 visto in crescita, confermata politica dividendi
Intesa si aspetta un 2019 con profitti in aumento rispetto allo scorso anno, così come anticipato nelle scorse settimane dal ceo Carlo Messina, sotto la spinta della crescita dei ricavi, la riduzione dei costi operativi e un’ulteriore diminuzione del costo del rischio. Nel 2018 Intesa ha riportato un utile netto di 4,05 miliardi di euro.
La politica di dividendi per l’esercizio 2019 prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari all’80% del risultato netto contro l’85% attuale; così come da piano d’impresa, il payout scenderà al 70% nel 2021.