Sprint vincente di Ferrari a Piazza Affari, mercato già pregusta un 2019 da record dopo trimestrale oltre attese
Sprint in Borsa per il titolo Ferrari che è arrivato a guadagnare il 5,7% a 125,1 euro, sui massimi intraday dallo scorso 20 giugno, in scia a conti trimestrali andati ben oltre le attese. Sempre a giugno dello scorso anno Ferrari toccò i massimi storici a un soffio dal muro dei 150 euro (149,85). Da inizio anno il titolo segna un +43%, secondo miglior performer del Ftse Mib dietro Azimut.
Il mercato inizia già a valutare, alla luce dei conti trimestrali diffusi, oggi, la possibilità che il 2019 di ferrari risulti migliore di quanto indicato dai target societari considerando l’effetto nel secondo semestre del lancio dei primi modelli Icona (Monza SP1 e SP2).
I numeri del primo trimestre
Il gruppo del Cavallino Rampante ha riportato oggi i risultati preliminari consolidati relativi al primo trimestre. Le consegne totali sono state pari a 2.610 unità, in aumento del 22,7%. I ricavi netti ammontano a 940 milioni, in crescita del 13,1%, o dell’11,1% a tassi di cambio costanti. L’ebitda adjusted è pari a 311 milioni, in crescita del 14,1% e con un margine EBITDA che raggiunge il 33,1%. L’utile diluito adjusted per azione è pari a 0,95 euro (+21,8%)
Ferrari ha battuto le attese di consensus su tutti i fronti. Gli analisti si astettavano 865,9 milioni di euro per i ricavi, 0,83 euro per l’Eps adjusted e 279,2 mln per l’ebitda adjusted.
La generazione di free cash flow industriale è pari a 282 milioni, incluso l’impatto positivo derivante dagli anticipi per la Ferrari Monza SP1 e SP2.
Target 2019 diventano conservativi
Confermati i target per l’intero 2019 che vedono ricavi a oltre 3,5 miliardi di euro, ebitda adjusted di 1,20-1,25 miliardi di euro (+10% circa rispetto al 2018), utile per azione adjusted di 3,50-3,70 euro (+6% vs 2018) e Free cash flow industriale di circa 0,45 miliardi, in crescita di oltre il 10% rispetto al 2018.
Adesso a detta degli analisti i target per l’intero 2019 annunciati lo scorso febbraio risultano alquanto conservativi.