Intesa Sanpaolo: i Buy sul titolo ai minimi dal 2014 aspettando i numeri del 1° trimestre 2019
Sarà Intesa Sanpaolo, come di consueto, a inaugurare l’earning season delle banche italiane. Domani a metà giornata la maggiore banca italiana per capitalizzazione in Borsa diffonderà i numeri del primo trimestre 2019 e subito dopo il ceo Carlo Messina, confermato alla guida della banca per il prossimo triennio, si confronterà con gli analisti nella conference call in programma alle ore 15.00. Focus sulle performance a livello di utili, politica dividendi per i prossimi anni e sui possibili riferimenti a processo di derisking (Intesa ha firmato nei mesi scorsi un accordo non vincolante con Prelios per la possibile costituzione di una partnership strategica finalizzata all’ottimizzazione della gestione delle posizioni UTP).
L’altra big Unicredit invece presenterà i risultati (pubblicazione risultati e conference call) il 9 maggio. Sempre il 9 maggio sarà il turno di UBI Banca.
Consensus su 1° trimestre 2019, utile visto sotto i 900 milioni
Gli investitori guardano in primis all’andamento degli utili trimestrali, con i primi 3 mesi chiamato a aprire la strada per il raggiungimento dell’obiettivo della banca di riportare sull’intero 2019 un utile in crescita rispetto agli oltre 4 miliardi di euro di profitti riportati nel 2018.
Il consensus degli analisti vede l’utile netto trimestrale di Intesa a ridosso dei 900 milioni di euro (898 mln), con margine di intermediazione a 1,75 miliardi, in lieve aumento dagli 1,738 mld di un anno prima.
Goldman Sachs stima che Intesa Sanpaolo riporti nel primo trimestre 2019 un utile netto per 906 milioni di euro, con margine di intermediazione di 1,761 miliardi e utile pre tasse per 1,518 miliardi. Mediobanca Securities indica anch’essa un utile netto a 906 milioni di utile e margine di intermediazione a 1,776 miliardi.
Credit Suisse si aspetta invece un utile netto più debole a 875 milioni di euro, con ricavi di 4,3 miliardi e costi di 2,3 miliardi (-10% t/t).
Meno ‘Buy’ sul titolo
Tra gli analisti che coprono il titolo Intesa Sanpaolo risulta pari al 31,3% la percentuale degli esperti che punta sul titolo (giudizio Buy), il 56,3% ne raccomanda il mantenimento in portafoglio (Hold) e 4 analisti (12,5%) dice Sell. Rispetto a tre mesi fa sono scesi con decisione i Buy (che erano pari al 50% prima della diffusione dei conti 2018) e invece aumentati i Sell (tre mesi fa solo un analista consigliava di vendere). Il prezzo medio indicato dagli analisti è 2,40 euro con quindi un potenziale upside di soli il 4,8% rispetto ai prezzi attuali. La percentuale di Buy su Intesa risulta la più bassa da inizio 2014.
Tra quelli che sono diventati più negativi sul titolo spicca Berenberg che ha ridotto la raccomandazione da hold a sell rimarcando come “la valutazione a premio del 15% di Intesa rispetto ai peers europei sulla base del PE sia ingiustificata”.Berenberg ha tagliato il prezzo obiettivo da 2,2 a 1,85 euro e preferisce l’altra big UniCredit su cui ha rating buy.
Credit Suisse, che ha giudizio underperform sul titolo, ritiene che la politica dei dividendi attraente (payout dell’80%) presenti dei rischi considerando lo scenario macro italiano.
Goldman Sachs, che a sua volta ha un rating sell su Intesa, ha tagliato le stime sui ricavi del settore bancario italiano del 5% riducendo del 3% l’EPS stimato per Intesa nel periodo 2019-2023.
Dividend yield record, ma analisti temono non sia sostenibile
Il prossimo 20 maggio Intesa Sanpaolo staccherà una cedola da capogiro di 0,197 euro per azione, con un rendimento che ai prezzi attuali risulta poco inferiore all’8%, il più elevato dell’intero Ftse Mib.
La politica di dividendi per l’esercizio 2018 prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari all’85% del risultato netto. Ai livelli attuali il titolo Intesa Sanpaolo incorpora un dividend yield di circa il 10%, tra i più alti dell’intero Ftse Mib e anche a livello europeo.