Populista Kurz: ‘Italia non metta a rischio Ue, con nuova Europa regole più ferree su debito’
Uno schiaffo in piena faccia e così forte dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz probabilmente, Matteo Salvini, proprio non se lo aspettava.
Dopo aver sbattuto, qualche giorno fa, la porta in faccia all’offerta di un asse sovranista con l’Italia, Sebastian Kurz ha affondato il dito nella piaga dell’Italia, accusandola di mettere a rischio con i suoi conti sballati l’Unione europea.
L’accusa, si noti bene, non è arrivata da una Angela Markel o da un Jean-Claude Juncker, ma da un cancelliere la sua impostazione politica è di tipo sovranista, nazionalista, sicuramente populista.
Eppure, il giovane cancelliere Kurz non solo ha detto no, insieme al presidente della Baviera Markus Soeder, alla proposta del premier ungherese Viktor Orban di un’alleanza tra il Ppe ed i sovranisti di Matteo Salvini nel post elezioni europee.
Il giovane politico ha anche avuto cura di precisare, nell’intervista che è uscita oggi sul quotidiano La Stampa, che la nuova Ue che sogna non è sicuramente un’Ue pronta a chiudere un occhio di fronte al debito monstre dell’Italia.
Viene da chiedersi se il detto l’unione fa la forza trovi la sua eccezione proprio quando e se applicato ai sovranisti. In questo caso è improbabile infatti che ci si riesca a mettere d’accordo, visto che ognuno pensa al proprio orticello.
Così Sebastian Kurz nell’intervista a La Stampa:
“Per togliersi dall’indolenza e rendere l’Europa migliore dobbiamo creare ordine“, ha detto, presentando la sua ricetta per una Ue Anno Zero.
“Ci libereremo dalla crisi solo se esisteranno sanzioni chiare verso i membri che creano indebitamento. Tutti dobbiamo lavorare per ridurre il nostro rapporto deficit/Pil e rispettare le regole del Patto di stabilità”.
Le parole di Kurz diventano oggetto di dibattito nella nuova puntata di Agorà, che ospita oggi, tra gli altri, l’economista francese Jean-Paul Fitoussi.
Fitoussi ribalta tuttavia la questione o, meglio, la affronta da una prospettiva più ampia, commentando le parole Kurz con la seguenye frase:
“Bisogna capire se gli italiani siano un rischio o se l’Ue sia un rischio per se stessa“.
Per far comprendere meglio il suo messaggio l’economista cita anche Michel Focault, che aveva scritto: ‘Sorvegliare e punire”. E’ quanto fa l’Ue, aggiunge. Di conseguenza, “non è possibile che si faccia un Paese su queste basi. O abbiamo un governo che vigila sul benessere della popolazione oppure ciao, non si fa l’Ue. Se vogliamo fare l’Unione europea per la sofferenza non è accettabile”.
Ma “la formula di Vienna è quella: ‘estremo rigore dei conti, (…) e Kurz non ne fa mistero: regole ferree aiuteranno ad «impedire che l’Italia, ad esempio, finisca per diventare una seconda Grecia attraverso una politica del debito irresponsabile. Questo aspetto deve essere disciplinato in un nuovo trattato Ue’. È l’unica strada, secondo lui, per garantire che l’unione monetaria ‘abbia successo e stabilità a lungo termine”.
Sullo sfondo, la trepidazione per la giornata di domani è alta, visto che la Commissione europea comunicherà le proprie previsioni economiche in giornata. Sempre la Stampa preannuncia la stizza di Bruxelles nei confronti dell’Italia. Stizza che però, proprio per non alimentare il potere dei sovranisti, dovrebbe produrre i suoi effetti solo dopo le elezioni. In ogni caso, rimane il fatto che l’Italia non abbia superato l’esame.
Le previsioni economiche che verranno diffuse domani, oltre a registrare una crescita praticamente inesistente nel 2019, certificheranno un dato chiaro: l’Italia non ha rispettato la regola del debito nel 2018″.