Intesa SanPaolo brilla in Borsa dopo conti. I numeri record della banca che piace a Goldman
Reazione positiva del titolo Intesa SanPaolo alla pubblicazione degli utili della banca. Le quotazioni mettono a segno sul Ftse Mib un rialzo superiore a +3,5%, in area 2,85 euro, beneficiando non solo dei risultati di bilancio, ma anche delle dichiarazioni che arrivano dal numero uno Carlo Messina.
Il titolo Intesa SanPaolo è stato sotto i riflettori della comunità finanziaria nelle ultime sessioni, per la notizia relativa alla partecipazione detenuta da Goldman Sachs, diffusa lo scorso due maggio.
In particolare, dalle segnalazioni della Consob è emerso che il colosso bancario americano detiene una partecipazione aggregata senza diritto di voto attraverso alcuni strumenti finanziari, pari complessivamente al 5,176%.
In particolare, tramite le controllate, Goldman Sachs – che è diventata il secondo azionista di Intesa – ha una quota potenziale dello 0,794% attraverso contratti di prestito titoli e opzioni call. Altre posizioni lunghe riguardano lo 0,568% complessivo con contratti forward e put, e lo 3,814% con contratti forward, opzioni call, “contract for differences” e equity swaps.
Positivo era stato nelle ore successive il commento del presidente di Intesa SanPaolo, Gian Maria Gros-Pietro.
“Ci fa piacere vedere investitori che amano il nostro titolo”, aveva detto, aggiungendo: “Ci fa piacere averli nel nostro libro soci”.
Tornando agli utili, il gruppo Intesa Sanpaolo ha chiuso il primo trimestre del 2017 con un utile netto di 901 milioni di euro, in rialzo dell’11,8% rispetto al primo trimestre 2016 e “superiore alla quota trimestrale dell’impegno alla distribuzione di 3,4 miliardi di euro di dividendi cash per il 2017”, come si legge nella nota dell’istituto. Il risultato è stato migliore anche rispetto agli 806 milioni del primo trimestre 2016.
Nella nota si fa riferimento a una patrimonializzazione “molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi, anche nello scenario avverso dello stress test. Al 31 marzo 2017, il Common Equity ratio pro-forma a regime è risultato pari al 12,9%, “livello top tra le maggiori banche europee”e il Common Equity ratio secondo i criteri transitori in vigore per il 2017 al 12,5% (.Nello scenario avverso dello stress test al 2018, il Common Equity ratio è risultato pari al 10,2%).
Positivo l’outlook per il 2017. Per l’intero esercizio il gruppo prevede “un aumento del risultato della gestione operativa, conseguente alla crescita dei ricavi e al continuo cost management”. Atteso anche un incremento “del risultato lordo, con una riduzione del costo del rischio”. Intesa conferma “l’impegno alla distribuzione di dieci miliardi di euro di dividendi cash complessivi, indicato nel Piano di Impresa, per il quadriennio 2014-2017”.
Oggi, nel commentare i risultati di bilancio, l’AD Carlo Messina ha tenuto a precisare:
“Confermiamo come priorità strategica la remunerazione degli azionisti in maniera consistente e sostenibile, con un programma di 10 miliardi nei quattro anni del piano in corso”. Messina ha voluto far notare come “rispetto alle banche dell’Eurozona, abbiamo generato il maggior ritorno per gli azionisti dal settembre 2013 a oggi”. Inoltre, “l’utile netto dello scorso anno – 3,1 miliardi – è il più alto tra le società quotate a Milano”.
Ancora Messina ha sottolineato che la banca stima “un’ulteriore significativa crescita nel settore del wealth management, anche in considerazione del notevole potenziale di conversione degli oltre 200 miliardi di euro di altre attività finanziarie attualmente detenute dalla clientela” e “un rilevante sviluppo del ramo assicurativo danni, innalzandone il grado di penetrazione presso la clientela verso i livelli raggiunti dal ramo vita, in forte sinergia con le reti bancarie”.
Tra gli altri obiettivi da perseguire, “un forte impulso al cross-selling” e “nuove iniziative di espansione della banca multicanale e digitale”.
Messina ha poi smorzato i timori sul rischio Italia: “L’Italia è un Paese in forte recupero e in una forma nettamente superiore a quanto altri Paesi magari pensano. Abbiamo un problema di riduzione del debito ma la ricchezza è decisamente molto forte e c’è una ripresa dell’economia reale”. Sul governo Gentiloni “sta facendo il lavoro giusto”. Inoltre “è positivo per il Paese che ci sia un leader come Renzi ancora in lizza”.