Notizie Dati Macroeconomici Inflazione Usa: nessuna sorpresa, taglio tassi Fed quasi certo a dicembre

Inflazione Usa: nessuna sorpresa, taglio tassi Fed quasi certo a dicembre

11 Dicembre 2024 14:46

L’inflazione statunitense accelera al 2,7% novembre e l’indice Cpi core resta stabile al 3,3%, ben lontano dal target del 2% della Fed. I dati, in linea con le attese, non cambiano sensibilmente lo scenario in vista della riunione di politica monetaria della prossima settimana.

Inflazione Usa in linea con le stime a novembre

A novembre l’indice dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dello 0,3% su base mensile, in linea con il consensus, dopo il +0,2% del mese precedente. Anno su anno, l’inflazione headline ha accelerato al 2,7% dal 2,6% di ottobre.

Per quanto riguarda il Cpi core, calcolato al netto dei prezzi alimentari ed energetici, emerge un incremento congiunturale dello 0,3% e una variazione tendenziale del 3,3%, perfettamente coerente con le previsioni degli analisti e con la lettura di ottobre.

I costi dei beni, al netto di cibo ed energia, sono saliti dello 0,3%, il massimo da maggio 2023, spinti dall’aumento dei prezzi per i veicoli (nuovi e usati) e per l’abbigliamento. I prezzi dei generi alimentari sono balzati dello 0,5%, il più grande incremento dall’inizio dell’anno scorso.

Le implicazioni per la Fed e le aspettative sui tassi

I dati di oggi non spostano di molto gli equilibri rispetto a quanto già scontato dal mercato in vista della riunione della Fed di mercoledì prossimo. Un’accelerazione dei prezzi più marcata rispetto alle stime avrebbe potuto incrementare le chance di una pausa nell’allentamento monetario, ma così non è stato.

Il 18 dicembre, la banca centrale americana dovrebbe dunque annunciare un taglio dei tassi di 25 punti base (al 4,25-4,50%), già prezzato con una probabilità superiore all’85% prima del report sull’inflazione Usa. Ora le chance sono salite oltre il 90%, mentre per il 2025 i trader scontano mediamente due riduzioni aggiuntive, con poche possibilità per un terzo taglio.

Inflazione e mercato del lavoro restano sotto osservazione

Detto ciò, l’inflazione rimane elevata rispetto all’obiettivo dei funzionari e il processo di rallentamento sembra aver subito uno stop, con il Cpi core al 3,3% per il terzo mese consecutivo. Questo si somma ad un parziale raffreddamento del mercato del lavoro emerso dai dati di venerdì scorso (con il tasso di disoccupazione in aumento al 4,2%).

Uno scenario che, nel complesso, non può lasciare del tutto tranquilli Jerome Powell e i colleghi della Fed in vista del 2025, nel quale la banca centrale dovrà fare i conti anche con l’incognita Trump. Non a caso, diversi esponenti del Fomc sostengono un ritmo più graduale di tagli dei tassi di interesse.