Dove investire nel 2025: BlackRock long su Wall Street, nel radar il Giappone per due ragioni
Il 2024 è stato un nuovo anno da incorniciare per i listini globali. Soprattutto per Wall Street che ha macinato rialzi e record storici. Adesso gli investitori guardano al 2025 e cercano di capire quali possono essere gli asset più interessanti. Con un comune denominatore di partenza: l’ottimismo su Wall Street, a detta dei principali strategist, potrebbe proseguire.
Anche BlackRock si prepara al nuovo anno, mantenendo un approccio pro-rischio e puntando ancora sull’equity Usa ma anche sulle azioni giapponesi. Queste ldue temi di investimento e preferenze contenute nel Global Outlook 2025, presentato a Milano da Bruno Rovelli, chief investment strategist di BlackRock Italia.
“Ci troviamo di fronte a una situazione unica – ammette lo strategist all’inizio della sua presentazione -. Una situazione generata da quelle che chiamiamo ‘mega forze‘ e che sono capaci di influenzare i trend di lungo periodo, come l’intelligenza artificiale e la frammentazione geopolitica globale ma anche l’invecchiamento della popolazione, e che creano una maggiore incertezza sul trend futuro di crescita e inflazione”.
Long su Wall Street ed equity giapponese, le preferenze di BlackRock per il 2025
“Restiamo pro-rischio, ma la nostra scelta non è dettata dalle politiche economiche che verranno implementate dall’amministrazione americana guidata da Trump – avverte Rovelli illustrando i principali temi di scenario per il 2025 -. Politiche attorno alle quali c’è una certa incertezza, legata principalmente all’intensità e alla sequenza delle misure che verranno prese, ma anche agli impatti sulle decisioni della Fed. In generale, gran parte di queste misure tendono a generare una crescita economica americana superiore al resto del mondo, costruendo quello che possiamo chiamare l’eccezionalismo americano che non è certo un fatto nuovo ed è destinato a continuare”.
“La performance in dollari del mercato azionario americano rispetto al resto del mondo dal 2011 in poi ha iniziato a divergere, con una tendenza positiva sostenuta dall’enorme sovraperformance degli utili del corporate Usa rispetto a resto del mondo, trainata in particolare dal settore tecnologico e da quello healthcare”, aggiunge Rovelli spiegando che “l’eccezionalismo americano è in parte riconducibile a una storia macro, e in modo più significativo a una storia di composizione settoriale del mercato Usa che tende ad essere più concentrato su quegli ambiti che hanno avuto e che tendenzialmente avranno una crescita degli utili”.
Il gestore americano guarda poi anche al Giappone con una visione positiva. Le ragioni, spiega l’esperto, sono da ricercare in ambito “micro e macro”. “A livello micro guardiamo alle operazioni di buyback avviate dalle aziende, mentre a livello macro ci spettiamo che il Pil nominale torni a crescere, in modo strutturalmente positivo. Un ambiente macro favorevole che potrebbe così sostenere la crescita degli utili”.
Capitolo Europa
Discorso a parte per l’Europa e per l’equity europeo che, come sottolinea Rovelli, presenta “uno sconto incredibile” rispetto agli Stati Uniti. “Al momento facciamo un po’ fatica a vedere i catalizzatori in grado di trasformare lo sconto europeo in performance differenziale – confessa -. Potremmo avere nel 2025 eventi che possano supportare l’Europa”. Tra questi lo strategist cita la questione fiscale. È possibile che con le elezioni tedesche la politica fiscale diventi più espansiva, ma senza che questo si manifesti non è una grande strategia prendere posizione”.
Ma in Europa BlackRock si sofferma con interesse su alcuni settori. “Continuiamo ad essere positivi sui finanziari sostenuti da una profittabilità che è migliorata in un contesto in cui i tassi non torneranno in territorio negativo – spiega Rovelli – Guardiamo con interesse anche al settore industriale, tra i beneficiari della rivoluzione AI. L’Europa non ha campioni naturali, ma il settore industriale europeo è presente in molte parti della catena del valore”.