Notizie Notizie Mondo Inflazione Usa, domani test Pce core di febbraio: le attese

Inflazione Usa, domani test Pce core di febbraio: le attese

27 Marzo 2025 16:15

Rappresenta uno dei market mover della settimana: si tratta del Pce statunitense per il mese di febbraio in uscita domani venerdì 28 marzo. La variabile preferita dalla Federal Reserve (Fed) sui prezzi dovrebbe mostrare un lieve rialzo nella componente core (ovvero al netto delle componenti più volatili come energia e alimentari).

Sul fronte pmacro, oggi il mercato guarda alla terza e ultima lettura del Pil del quarto trimestre 2024 rivisto al rialzo.

Le stime sul Pce di febbraio

L’indice Pce (Personal consumption expenditures) verrà pubblicato domani alle 13:30. La versione core è attentamente monitorata dalla Federal Reserve per misurare l’andamento dei prezzi. Il consensus Bloomberg indica un Pce core in lieve calo su base annua a febbraio, dal 2,6% al 2,7%, stabile a livello mensile (+0,2%). L’indice headline che comprende anche i prezzi energetici e alimentari è atteso stabile al 2,5% annuo, rispetto al 2,5% di giugno, con un aumento dello 0,3% su base congiunturale.

Pil rivisto al rialzo

Intanto oggi gli operatori si soffermano sul dato finale del prodotto interno lordo (Pil) statunitense relativo del quarto trimestre che ha superato di poco le aspettative degli economisti, con una crescita al ritmo annualizzato del 2,4%. Un dato che nella sua lettura finale (terza) è stato rivisto al rialzo, con un ritmo di crescita più rapido rispetto a quanto stimato in precedenza.

Gli economisti di Wells Fargo, citati da Bloomberg,  si sofferma su questo dato in crescita ma sottolineano che “la preoccupazione è sempre più incentrata su come agiranno le aziende di fronte agli venti che porteranno a un’enorme incertezza quest’anno”. Nel complesso, le attese sono di una crescita più lenta nel corso del 2025  con i consumatori e le aziende sempre più diffidenti nei confronti dell’agenda economica del presidente Donald Trump. Proprio l’aggressiva politica commerciale dell’amministrazione Trump ha spinto i funzionari della Fed a rivedere al ribasso le loro proiezioni di crescita, con alcuni grande banche d’affari come Goldman Sachs e Morgan Stanley che hanno tagliato le loro stime.

“Anche se è probabile che questo leggero miglioramento non rappresenti un’importante iniezione di fiducia per gli investitori, più concentrati su altri recenti dati sull’economia domestica Usa. Sicuramente, comunque, l’impatto di questo dato sarà superiore rispetto a quello dello scorso trimestre, considerando l’attenzione sugli effetti dei dazi su consumatori e imprese”, commenta Bret Kenwell, US Investment analyst di eToro.

“Le recenti letture positive su vendite al dettaglio, fiducia dei consumatori e richieste settimanali di sussidi ai disoccupati, che, finora, non hanno mostrato un’impennata preoccupante della disoccupazione, probabilmente svolgeranno un ruolo più importante nel delineare la visione degli investitori sull’evoluzione della situazione economica negli Stati Uniti”, segnala l’esperto, secondo il quale gli investitori sono quindi probabilmente già proiettati al rapporto PCE di venerdì e al rapporto mensile sui posti di lavoro della prossima settimana: vorranno vedere risultati di inflazione in linea o migliori rispetto alle attese e un forte numero di occupati per ottenere una certa rassicurazione sull’attuale contesto economico.