Notizie Notizie Mondo Il salvataggio di Credit Suisse non ferma il sell-off. Europa in rosso, UBS (-14%)

Il salvataggio di Credit Suisse non ferma il sell-off. Europa in rosso, UBS (-14%)

20 Marzo 2023 10:27

Il titolo Credit Suisse sta crollando del 62% in borsa a Zurigo, mentre UBS perde quasi il 14% in seguito all’accordo raggiunto nel weekend soprannominato il “salvataggio di emergenza” di Credit Suisse. Come annunciato nella serata di domenica UBS acquisterà la rivale Credit Suisse per poco più di 3 miliardi dollari, gli azionisti riceveranno un’azione Ubs ogni 22,48 azioni di Credit Suisse, valutate quindi 0,76 franchi. Si tratta di un accordo storico volto a porre fine alla crisi che ha assediato CS.

Il governo svizzero insieme alla banca centrale elvetica e le autorità di regolamentazione competenti hanno contribuito a facilitare l’accordo nel tentativo di arginare il rischio di contagio al sistema bancario globale mentre il Credit Suisse vacillava sull’orlo del crollo. Il governo e la banca centrale hanno fornito un concreto supporto all’operazione, fornendo 100 miliardi di liquidità a Ubs nel caso fosse necessario attutire l’impatto dell’acquisizione garantendo inoltre alla stessa 9 miliardi di potenziali perdite. Ma non è tutto, il governo elvetico ha modificato le leggi in vigore per permettere a Ubs di concludere l’operazione subito, senza aspettare sei settimane per avere l’approvazione degli azionisti.

Le dimensioni del Credit Suisse erano una preoccupazione per il sistema bancario, così come la sua presenza globale date le sue molteplici filiali internazionali. Il bilancio della banca è di circa 530 miliardi di franchi svizzeri che è circa il doppio di quello di Lehman Brothers.

La banca combinata sarà in possesso di oltre 5 trilioni di dollari di asset totali investiti e “opportunità di valore sostenibile”, ha dichiarato UBS in un comunicato di domenica.

Il presidente di UBS, Colm Kelleher, ha affermato che l’acquisizione è stata “interessante” per gli azionisti della banca, ma ha chiarito che “per quanto riguarda il Credit Suisse, si tratta di un salvataggio di emergenza”. Della nuova entità, che nascerà dalla fusione, il presidente sarà Colm Kelleher, mentre Ralph Hamers sarà il ceo. L’intera operazione non è soggetta all’approvazione degli azionisti.

Il salvataggio di Credit Suisse non ferma le vendite, borse in rosso

Partenza negativa per i principali indici europei che avviano la seduta e la settimana ancora sotto il livello di parità. Questa settimana il focus degli operatori sarà rivolto all’attesa riunione di mercoledì della Federal Reserve che con tutta probabilità alzerà i tassi di 25 punti base, mentre continuano a tenere banco le preoccupazioni all’interno del comparto bancario.

L’indice Euro Stoxx 50 si trova al momento in calo dell’1,5% trovandosi così a quota 4.000 punti; mentre Piazza Affari ha avviato la seduta in calo pesante del 2,33% sotto area 25.000 punti, attualmente recupera terreno cedendo soltanto lo 0,5% a 25.357 punti.

Vendite anche sull’indice Dax tedesco in calo dello 0,4% e anche sull’Ibex35 spagnolo (-0,6%) e sul Cac40 francese (-0,3%).

Sul listino principale di Piazza Affari ancora forti vendite sui titoli bancari, tra le più penalizzate e fuori dal listino principale del Ftse Mib, la Banca Monte Paschi di Siena, che lascia sul terreno il 3,5% a 1,8 euro per azione.

In rosso anche i futures di Wall Street con il Dow Jones che cede lo 0,6% a 31.667 punti, lo S&P 500 perde lo 0,4% a 3.900 punti nella settimana della Fed.

Chiusura in rosso a seguito del salvataggio di Credit Suisse anche per le borse asiatiche. L’indice Hang Seng della borsa di Hong Kong ha ceduto il 3% circa, l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in ribasso dell’1,42%; male anche Sidney -1,43%, Shanghai –0,44%, Seoul -0,56%.