Notizie Dati Macroeconomici Gli appuntamenti chiave della prossima settimana sui mercati

Gli appuntamenti chiave della prossima settimana sui mercati

19 Marzo 2023 09:00

L’evento clou della settimana 20-24 marzo sarà senz’altro il meeting della Federal Reserve, che si riunirà a partire da martedì e annuncerà mercoledì (alle 19:00 ore italiane) la decisione sui tassi di interesse. Dall’agenda macroeconomica sono in arrivo gli indici Pmi preliminari di marzo, in Europa e negli Usa. Ecco tutti gli appuntamenti chiave dei prossimi giorni sui mercati.

Banche centrali, focus sulla Fed

Per quanto riguarda la Fed, le previsioni sono per una stretta da 25 punti base, ma i dubbi restano elevati dopo gli avvenimenti degli ultimi giorni che hanno sconvolto il settore bancario. Il fallimento della Silicon Valley Bank e di Signature (ma anche le difficoltà della svizzera Credit Suisse), e le turbolenze che hanno investito First Republic Bank impongono una maggior cautela per non minare la stabilità del sistema finanziario e non compromettere la trasmissione della politica monetaria.

Allo stesso tempo, un mantenimento dello status quo sui tassi potrebbe essere interpretato dai mercati come la fine dell’inasprimento monetario. Un segnale contrario alle intenzioni della banca centrale, se si considerano anche i toni restrittivi utilizzati da Jerome Powell pochi giorni prima del fallimento di SVB.

Il tutto, senza dimenticare gli ultimi dati sull’inflazione (Cpi core al 5,5% a/a) che, per quanto in rallentamento, resta su livelli molto distanti dal target del 2% della Fed. È dunque probabile che il Fomc opti per un rialzo di 25 punti base, anche alla luce dell’operato della Bce, che nell’ultima settimana ha alzato i tassi di mezzo punto percentuale.

Come sottolineano gli analisti di Mps, “sarà interessante vedere dove si posizionerà la mediana delle nuove proiezioni dei Dots sul fine anno, considerato che il mercato monetario è tornato a scontare con forza un taglio dei tassi nella seconda parte dell’anno pari a circa 75pb dal picco del 5% a maggio”.

Focus anche su BCE, BOE e BNS

Sempre sul fronte delle banche centrali, lunedì è in calendario un’audizione presso la commissione affari monetari del Parlamento europeo da parte di Christine Lagarde, numero uno della Bce. In programma nei giorni successivi anche alcuni interventi di altri membri dell’autorità monetaria continentale, con i discorsi di Lane, Nagel e Holzmann.

Giovedì invece si riuniranno, tra le altre, la Bank of England e la Banca Nazionale Svizzera. La prima, sottolinea Mps, “è attesa alzare i tassi di 50 pb, ma sarà particolarmente monitorata viste le recenti tensioni che hanno interessato Credit Suisse. La seconda, invece, dovrebbe alzare i tassi di 25pb segnalando al contempo una pausa nel ciclo monetario restrittivo”.

Già il mese scorso, come evidenziano gli esperti di ING, “la BoE ha segnalato che la fine dell’inasprimento potrebbe essere già arrivata, o quantomeno essere vicina”. In tale occasione, l’istituto ha affermato che avrebbe monitorato i segnali di “persistenza dell’inflazione” e da allora i dati sono stati “incoraggianti”, con la crescita dei salari forse in prossimità del picco.

Dati macro: Pmi di marzo e fiducia consumatori eurozona

Venerdì verranno pubblicati gli indici PMI preliminari del mese di marzo in Giappone, Francia, Germania, eurozona, Regno Unito e Usa.

Martedì è in calendario l’uscita dell’indice Zew sulle aspettative di business, mentre giovedì sono previsti i numeri preliminari di marzo sulla fiducia dei consumatori dell’eurozona.

I dati nel complesso forniranno preziosi segnali sull’andamento di questo trimestre. Finora, afferma Mps, “i dati sul sentiment hanno dipinto un quadro relativamente positivo dell’economia a febbraio, ma i dati concreti per il primo trimestre mostrano pochi segni di un forte rimbalzo. Interessante sarà anche la bilancia commerciale di gennaio, che ha visto grandi movimenti nei volumi e nei prezzi delle importazioni di energia.”

Le previsioni raccolte da Bloomberg, aggiunge Mps, indicano “un proseguimento del recupero nel comparto manifatturiero in Eurozona, mentre il settore dei servizi dovrebbe risultare più o meno in linea con il mese precedente. Negli USA le attese sono per un numero sostanzialmente in linea con il dato di febbraio nel comparto manifatturiero e un leggero rallentamento in quello dei servizi.”

Da seguire anche l’inflazione di febbraio del Regno Unito, in uscita martedì, quindi prima della riunione della BoE.