Il grande untore Cina è l’unico a salvarsi dall’Orso. Gli emergenti tengono meglio dell’MSCI World
L’emergenza coronavirus ha affondato le Borse che ieri hanno dato segnali di ripresa con rialzi consistenti (+9% Wall Street, +7% Piazza Affari) che annullano solo in piccola parte gli ultimi crolli. Giovedì Piazza Affari ha segnato la seduta peggiore della sua storia e Wall Street ha visto i fantasmi del Black Monday del 1987 con un crollo di quasi il 10%. Un crollo generalizzato che ha colpito nelle ultime tre settimane tutte le Borse anche se con intensità differenti spingendo Wall Street e le Borse UE in territorio Orso (oltre -20% dai massimi di periodo).
La parabola del virus si riflette anche sulle Borse
Guardando le performance dei maggiori indici mondiali, salta all’occhio infatti come la Cina – causa scatenante dell’epidemia da COVID-19 e nell’occhio del ciclone fino a qualche settimana fa – adesso sta tenendo molto bene con la Borsa di Shanghai in controtendenza in queste ultime settimane. Le misure rapide e rigorose adottate dalla Cina per contenere il virus, l’ottimismo per gli stimoli fiscali e monetari e le valutazioni relativamente ragionevoli sono tra le principali ragioni del recente rimbalzo, secondo gli operatori. Adesso i nuovi casi di contagio in Cina si contano sulle dita di una mano e, forse cosa ancora più importante, gli investitori cinesi hanno già attraversato la fase di panico che le loro controparti statunitensi stanno vivendo ora.
“Interessante notare come la Cina abbia iniziato a sovraperformare le azioni mondiali dall’inizio di febbraio, mentre cresce la fiducia nel fatto che abbia superato il peggio per quanto riguarda l’infezione dal coronavirus, mentre crescono le preoccupazioni che il numero di casi aumenti altrove”, ha detto a Bloomberg lo strategist di Jefferies Financial Group nc. Christopher Wood.
Panico globale, Cina unica eccezione
Guardando ai saldi da inizio anno, mentre il DOW Jones segna oltre -25% (dati alla chiusura di giovedì 12) e peggio fanno DAX (-31%) e FTSE MIB (-33%), per gli indici cinesi la situazione è decisamente meno traumatica. In particolare l’Hang Seng fa -13,9% e il CSI 300 solo -4,7%.
Allargando lo sguardo agli emergenti, l’indice MSCI Emerging Markets segna -20% circa nell’ultimo mese rispetto al -26% dell’MSCI World. A sottolineare come tutti i mercati e i settori emergenti hanno registrato rendimenti negativi con l’esclusione, per ironia della sorte, della Cina cresciuta dello 0,97% in USD, aiutata dagli stimoli governativi mentre tutti i mercati e i settori emergenti hanno registrato rendimenti negativi, è Emil Wolter, Gestore del fondo Comgest Growth Emerging Markets di Comgest.
L’impatto di COVID-19 sull’economia cinese è stato evidente nell’Indice PMI di febbraio, sceso a 35,7, la lettura più debole mai registrata. Detto questo, indicazioni più recenti, come il consumo di carbone, l’analisi della logistica e gli spostamenti dei lavoratori, suggeriscono una certa ripresa dell’attività economica in Cina. I mercati si aspettano un impatto significativo sulla crescita globale e, di conseguenza, sugli utili, e si aspettano anche un allentamento delle politiche monetarie nei mercati sviluppati per far fronte a questo contesto. I mercati emergenti stanno assistendo in generale a un abbassamento del PIL, abbinato a ulteriori cali dei tassi di interesse e, in alcuni casi, a stimoli fiscali.
Pochi i titoli azionari che sono sfuggiti al massacro del mercato nel corso del mese afferma l’esperto. Le compagnie di assicurazione dei mercati emergenti ne hanno risentito, in parte a causa dell’anticipazione di tassi d’interesse più bassi e dell’impatto che ciò avrebbe avuto sui loro portafogli d’investimento.
Le eccezioni sono state AIA e i due player cinesi, China Life e Ping An, che sono scesi in misura minore. Cogna, società brasiliana attiva nel settore della formazione, è scesa del 17,8% in USD, con un aumento di capitale di 2,5 miliardi di RBRL per le future operazioni di M&A nel settore on-campus. Tra gli altri spiccano diverse aziende cinesi, come Tencent, Autohome, Hengan e Alibaba, che hanno tutte prodotto rendimenti positivi nel corso del mese. Inoltre, le due società del settore del gaming, NetEase e NC Soft, hanno sovraperformato.