Il bond 100 anni che rende la metà dei Btp, la razionale follia degli investitori

Ci separano solo le Alpi, ma per gli investitori Italia e Austria sono due universi distanti anni luce. Anzi per l’esattezza quasi 100 anni considerando la curva dei tassi.
Aumentano a ritmo vertiginoso i bond zotto zero
Il controvalore dei bond ‘sotto zero’, ossia con rendimento negativo è aumentato di oltre 2.000 miliardi di dollari nell’ultimo mese e di oltre 1 trilione di dollari dal 17 giugno. Sono quasi tutti titoli di stato. Ad alimentare la discesa dei rendimenti a nuovi minimi sotrici – il Bund decennale ha toccato un yield di -0,33% – sono le aspettative sui tassi di interesse più bassi in Europa dopo le parole di Mario Draghi e anche il cambio di rotta della Federal Reserve statunitense verso l’allentamento monetario già a partire dal prossimo mese. Il mercato del debito a rendimento negativo è ora di circa il 22% più grande di un mese fa. Il debito sotto zero ora rappresenta quasi il 40% del valore di tutti i titoli di stato in circolazione.
Il successo del bond 2117 made in Austria
Gli investitori sono alla disperata ricerca di rendimento e questo porta a estremi come il boom di domanda per la riapertura del bond a 100 anni dell’Austria. Vienna ieri ha collocato 3,25 mld di euro del bond a 5 anni e 11,25 mld del bond con scadenza 2117 con ordini superiori 5,3 mld per il titolo centenario che è stato piazzato al misero rendimento dell’1,117%. L’Austria è stata la prima nazione dell’area euro, due anni fa, a emettere un bond secolare.
Poche obbligazioni sovrane con rating elevato ora offrono rendimenti superiori all’1%. Pertanto, per gli investitori che desiderano detenere obbligazioni con rating elevato AAA o AA, e allo stesso tempo intascare un rendimento superiore all’1%, ci sono pochissime opportunità. “L’offerta ha attratto gli investitori alla ricerca di rendimenti migliori senza compromettere la qualità del credito”, rimarcano gli esperti di Commerzbank.
Core a tutti i costi. Per trovare rendimenti più interessanti basterebbe guardare la sponda italiana delle Alpi. Se il Btp a 10 anni ‘addirittura’ rende oltre il 2% (2,15% oggi), basterebbe anche la scadenza più corta del 5 anni (1,4% di yield) per trovare un rendimento più alto di quello del 100 anni austriaco. “Il bond austriaco a 100 anni è per gli investitori core quello che le obbligazioni italiane a cinque anni sono per gli investitori periferici: uno strumento per raggiungere i loro obiettivi di rendimento richiesti a un rischio interno accettabile”, rimarca Christoph Rieger di Commerzbank.