Salini-Astaldi al rush finale, 6 luglio il D-Day per Progetto Italia. Cdp mette sul piatto 250 mln
E’ pronto al decollo Progetto Italia, il polo italiano delle costruzioni attorno a Salini Impregilo e che vedrà Cassa depositi e prestiti (Cdp) e un poker in prima fila. L’operazione porterà al salvataggio di Astaldi. Martedì il direttore generale di Salini, Massimo Ferrari, ha confermato che ormai per l’intesa si è “agli ultimi minuti dei tempi regolamentari” e già nei primi giorni di luglio si dovrebbe chiudere l’operazione. Il top manager di Salini ritiene che la richiesta di Ferrari ha poi escluso che la richiesta di extra dividendo avanzata dal governo alla Cdp non cambierà le carte in tavola.
Il calendario prevede domani un cda di Cdp che tratterà l’argomento, ma il cda decisivo dovrebbe essere quello di settimana prossima (6 luglio).
Manovre in vista della ricapitalizzazione
Nei giorni scorsi un importante incontro si è tenuto a Milano che ha permesso di dettagliare il piano e alcune banche (Intesa e Mps) avrebbero obiettato circa i tempi stretti. Il piano poggia su una ricapitalizzazione da 600 milioni per Salini impregilo e a cascata rafforzerà Astaldi per 225 milioni. La Cdp, stando a quanto riportato dai giorni scorsi da Il Messaggero, avrebbe ritirato la sua proposta di alzare a 800 milioni l’entità dell’aumento di Salini.
Progetto Italia vede coinvolti Salini, Cdp e quattro banche (Intesa, Unicredit, Banco Bpm e Bnp Paribas). Stando a quanto riporta oggi Repubblica, domani nel cda di Cdp ci sarà una nuova informativa sul processo che porterà al salvataggio di Astaldi, all’aggregazione di altre realtà sane (in una seconda fase, ma con uno schema già delineato) e persino al cambio di nome di Salini, post aumento di capitale. La ricapitalizzazione sarà di 600 milioni. L’ipotesi probabile, rimarca sempre il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, è che Cdp ne sottoscriva 250 mln, Pietro Salini 50 mln, le quattro banche 150 mln complessivi e altri 150 il mercato, con la garanzia di Bofa, forse insieme a Morgan Stanley. Nel cda di domani si ragionerà sia sull’impegno economico che sui dettagli legati alla governance (numero consiglieri , poteri del management e il ruolo del Comitato strategico).
Per la presidenza in pole ci sarebbe Claudio Costamagna, già presidente sia del gruppo Salini e anche di Cassa Depositi e Prestiti. Per la guida operativa, Pietro Salini dovrebbe essere confermato amministratore delegato, mentre Massimo Ferrari sarà il general manager.
Il nuovo polo delle costruzioni dovrebbe vedere confluire, oltre ad Astaldi, anche gli asset di Condotte, Cmc, Trevi, Vianini, Pizzarotti, Grandi Lavori Fincosit (GLF).