Notizie Trading e Mercati Nuova giravolta sui dazi al 50%, l’Europa ha tempo fino al 9 luglio

Nuova giravolta sui dazi al 50%, l’Europa ha tempo fino al 9 luglio

26 Maggio 2025 09:22

I dazi al 50% sui prodotti Ue non entreranno in vigore fino al 9 luglio. Donald Trump manda nuovamente ai supplementari la trattativa con l’Europa dopo l’affondo di venerdì che aveva mandato in tilt i listini. Immediata la reazione sui mercati con le Borse asiatiche in ordine sparso e l’Europa che apre in rialzo.

A Piazza Affari il Ftse Mib segna un balzo del +1,53% per poi attestarsi a +1,45%. Tim sale dello 0,57%, tra gli industriali Stellantis in evidenza con un +2,49%, Pirelli +1,11%, Leonardo +1,99%. Ben intonati anche i principali energetici con Enel ed Eni rispettivamente a +2,06 e +1,33 per cento. Per quanto riguarda i finanziari, Mediobanca +1,23%, Mps +0,97%, Intesa +2,06%, Unicredit +2,52%.

In lieve rialzo anche il petrolio  (anche in vista della riunione Opec+) mentre scende il prezzo dell’oro: il metallo prezioso con consegna immediata (Gold spot) passa di mano a 3.345,82 dollari l’oncia con una flessione dello 0,35%.

Il dietrofront e l’apertura sui colloqui

La prima seduta della settimana si è aperta con una novità distensiva dagli Stati Uniti. Il presidente Trump ha annunciato che estenderà la sospensione dei dazi al 50% all’Unione europea al 9 luglio, come chiesto dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Parlando con i giornalisti prima di salire a bordo dell’Air Force One, Trump ha dichiarato di aver detto alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in una “telefonata molto cordiale”, che accetterà la sua richiesta di proroga rispetto alla scadenza originaria dell’1 giugno, aggiungendo che i team negoziali “si riuniranno rapidamente per vedere se si può trovare una soluzione”. La scadenza del 9 luglio coincide con quella determinata dal rinvio di 90 giorni accordato da Trump ad aprile, dopo l’introduzione delle tariffe nei confronti di un lunghissimo elenco di paesi.

In parallelo, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen su X ha confermato: “Ottima telefonata con il presidente Donald Trump. L’Ue e gli Stati Uniti condividono le più importanti e strette relazioni commerciali del mondo. L’Europa è pronta a portare avanti i colloqui in modo rapido e deciso. Per raggiungere un buon accordo, abbiamo bisogno del tempo necessario fino al 9 luglio”.

Il preludio

Eppure solo venerdì scorso Donald Trump aveva minacciato l’Unione Europa con dazi al 50% a partire dal primo giugno spiegando che le trattative in corso “non stanno andando da nessuna parte”. Trump ha denunciato ripetutamente l'”inaccettabile” deficit commerciale americano nei confronti dei 27. Non solo. Secondo il presidente,  “l’Ue è stata creata con lo scopo primario di trarre vantaggio dagli Stati Uniti in termini commerciali, ed è molto difficile da gestire. Ha forti barriere commerciali, l’iva, sanzioni aziendali ridicole, barriere commerciali non monetarie, manipolazioni monetarie, cause legali ingiuste e ingiustificate contro le aziende americane”, ha illustrato Trump su Truth motivando la sua decisione di “raccomandare” dazi al 50%”.

La reazione dei mercati

Rispetto a venerdì, il sentiment dei mercati è migliorato, pur restando incerto poiche’ i rapidi voltafaccia di Trump sui dazi preoccupano gli investitori. A Wall Street, dove gli scambi sono ridotti per la giornata festiva, i future avanzano e anche quelli sull’EuroStoxx 50 sono in rialzo dell’1,5%, dopo che venerdi’ la Borse europee erano scese del 2%. Anche i tre indici di New York venerdi’ erano arretrati, con quelli sul Nasdaq giù dell’1%, dopo che Trump aveva minacciato di introdurre una tariffa del 50% sulle importazioni europee a partire dal primo di giugno.
Contrastata l’Asia con Tokyo che avanza di oltre mezzo punto percentuale.  La borsa di Milano ha aperto in netto rialzo la prima seduta della settimana, con il Ftse Mib che avanza dell’1,45% a 40.048 punti.
Quanto al prezzo del petrolio è in rialzo anch’esso sia sulla scia delle novità che riguardano i dazi, sia alla luce delle possibili sanzioni che Trump sta studiando per la Russia: il Wti con consegna a luglio è scambiato a 61,77 dollari al barile con un avanzamento dello 0,39% mentre il Brent sempre con consegna a luglio passa di mano a 65,03 dollari al barile con una crescita dello 0,39%. Gli occhi sono poi puntati sulla riunione dell’Opec+.