Fra rischi e ottimismo: il contesto macro dei mercati di Allianz
La nuova “House View” riflette le opinioni degli esperti di Allianz Global Investors – fra le principali società di asset management al mondo – sul contesto macroeconomico e le prospettive per i mercati globali nel terzo trimestre 2024. In uno scenario dominato dall’incertezza, il rischio che gli scacchieri geopolitici possano mutare radicalmente da un momento all’altro costringe gli investitori alla massima cautela. Lo si è visto in particolar modo dopo il secondo turno di votazioni francesi, che ha sostituito il timore per un governo di estrema destra con una notevole frammentazione dei partiti emersi come vincitori.
Fra atterraggi morbidi e possibili tagli dei tassi
Fra i focus principali del report spicca l’andamento dei mercati finanziari di oggi, attualmente in corsa su binari divergenti a causa delle profonde differenziazioni tra aree geografiche in termini di rischio politico, specialmente all’indomani delle tornate elettorali in Francia e Inghilterra. Gli esperti di Allianz prevedono un soft landing (letteralmente un atterraggio morbido) esteso dagli Usa fino al resto delle economie globali, con crescita lenta ma meno inflazione.
Uno scenario sicuramente positivo per gli utili, ulteriormente avvantaggiati da un probabile taglio dei tassi di interesse da parte di Fed e BoE, in linea con l’allentamento della politica monetaria attuato dalla Bce a giugno (con il primo taglio da 25 bp dopo cinque anni). La banca centrale guidata da Christine Lagarde, continua la view, potrebbe proseguire con «uno o persino due tagli della stessa entità entro la fine dell’anno».
Crescita in rallentamento
A maggio, la crescita economica ha subito un leggero indebolimento per la prima volta dopo 6 mesi. Il Macro Breadth Growth Index, l’indice di Allianz che misura l’andamento di 354 dati macroeconomici globali, regionali e nazionali su base mensile, sottolinea infatti un peggioramento dei dati macro nella maggior parte dei Paesi sviluppati. Specialmente in Usa, dove si arriva al calo più significativo dell’ultimo biennio.
Ma il fatto che «la produttività e l’offerta di lavoro sono destinate a diminuire nei prossimi trimestri» non scoraggia gli esperti dal ritenere l’economia a stelle e strisce «una delle migliori del mondo sviluppato, e che le probabilità̀ di recessione siano minime». Nel complesso, il rallentamento sembra indicare una “sana normalizzazione dell’economia globale, più che preludere a un ulteriore indebolimento”.
Il ruolo trainante dell’A.I. per i mercati
Nonostante le incertezze a livello macro e i rischi politici, tra cui un possibile inasprimento dei dazi con un eventuale secondo mandato di Trump, il contesto economico e di mercato globale resta favorevole per azioni e obbligazioni. Gli esperti guardano «con favore agli abilitatori dell’intelligenza artificiale (ad es. data center, fornitori di soluzioni cloud) e della transizione energetica».
Ma oltre alle big tech, molta fiducia viene data anche ad alcune small cap europee, ossia le azioni di società con una capitalizzazione di mercato relativamente piccola, ma anche una maggiore potenzialità di crescita ed aumento dei profitti. Ne esistono 5mila solo in Europa, attive per la maggior parte nei settori dei beni industriali e dei trasporti. Data la loro capacità di sovraperformare quando la crescita dell’Eurozona aumenta, «il momento per guardare con favore alle small cap potrebbe essere quello in cui il momentum sulla crescita è ai minimi e gli indici dei responsabili degli acquisti (PMI) iniziano a recuperare».
Azioni e obbligazioni: attenzione a Cina e all’effetto re-pricing
Nel lungo termine, occhi puntati sulle azioni cinesi, che secondo Allianz potrebbero essere protagoniste di ottimi risultati e di una forte crescita degli utili. A favore dei titoli ci sarebbe infatti l’intervento da parte del governo presieduto da Xi Jinping, volto a salvaguardare lo stato di salute dell’economia e dell’occupazione, ancora imbrigliati in un anno nero legato in particolare alla crisi del settore immobiliare cinese. Allianz guarda con ottimismo anche all’estremo oriente: «riteniamo che le azioni giapponesi combinino le valutazioni ragionevoli e la recente solidità degli utili con un contesto di crescita favorevole, grazie al costante impegno della banca centrale per stimolare la crescita».
Sul versante obbligazionario, la view degli esperti ipotizza che le curve dei rendimenti sia degli Stati Uniti che della Germania diventeranno decisamente più ripide lungo i vari mesi del 2024. Un cambiamento dovuto al sempre più probabile taglio dei tassi da parte delle banche centrali per stimolare l’economia. Questo determinerà un re-pricing dei rendimenti, con una discesa dei tassi a breve scadenza e una stabilizzazione, o persino un aumento, di quelli a lungo termine. In conseguenza di ciò, gli investitori potrebbero richiedere un premio extra (o term premium) per continuare a detenere le obbligazioni di lunga scadenza e compensarli per il rischio che durante questo periodo più esteso possano verificarsi eventi imprevisti e negativi che ne riducano il valore. Un aumento del rendimento che aprirebbe la strada a ulteriori ribassi dei prezzi dei titoli obbligazionari a lunga scadenza.
Regno unito, di nuovo un paese «noioso»?
Tra incrementi e oscillazioni, c’è spazio anche per il Regno Unito. Che proprio a seguito dell’imminente cambiamento all’interno di Downing Street, dove da pochi giorni si è insediato ufficialmente il leader laburista Keir Starmer, potrebbe «riconquistare la sua reputazione di Paese noioso»: caratterizzato prevedibilità e stabilità. Valori molto cari ai mercati, in cui fino ad ora «le azioni del Regno Unito e dei mercati emergenti risultano sottovalutate».