HSBC: per banche croce e delizia in pochi giorni. Febbre M&A dopo anno KO per finanziari, assicurativi & Co.
HSBC galvanizza il settore bancario europeo, così come lo aveva affossato la scorsa settimana, quando era stata identificata come una delle banche coinvolte nello scandalo riciclaggio da 2000 miliardi di dollari. Quel giorno, l’indice di riferimento del settore bancario europeo, l’Euro Stoxx Banks, era scivolato di oltre -6%, capitolando ai minimi di marzo.
Tra le banche citate, grandi nomi del calibro di Deutsche Bank, JP Morgan, Standard Chartered Plc e Bank of New York Mellon.
Sempre quel giorno, HSBC – già ai ferri corti con Pechino -, scivolava al valore più basso in 25 anni.
Proprio Pechino ha poi beneficiato di quel crollo: a dispetto delle tensioni tra Cina e Stati Uniti, il colosso assicurativo cinese Ping An Insurance, già azionista di maggioranza di HSBC, ha aumentato la sua quota dal 7,95% all’8%, acquistando altre 10,8 milioni di azioni di HSBC al prezzo medio di 28,2859 dollari di Hong Kong.
Immediata la reazione del titolo, che a Hong Kong è balzato del 9,6%, riportando il rialzo su base percentuale più forte in 11 anni, volando fino a +11% alla borsa di Londra.
Nello spiegare la mossa del colosso cinese il portavoce ha sottolineato che, quello in HSBC, “è un investimento finanziario di lungo termine”. In particolare, l’investimento è stato fatto da Ping An Asset Management.
La notizia dell’accordo sta sostenendo i titoli delle banche europee, che già da giorni continuano a scommettere sul risiko bancario e, dunque, su nuove operazioni di M&A (mergers and acquisition, fusioni e acquisizioni).
L’Italia è diretta interessata dai rumor, viste le varie ipotesi che sono state formulate, non solo su un possibile matrimonio tra UniCredit e MPS, sponsorizzato dal Mef; ma anche su una combinazione tra UniCredit e Banco BPM (con la prima poco propensa a voler occuparsi della patata bollente MPS) e su uno shopping in Italia da parte di una banca francese.
Il toto-banche non risparmia nessuno, tanto che la notizia su HSBC ha avuto subito, stamattina, un effetto domino sul comparto bancario europeo, facendo salire anche Deutsche Bank e Commerzbank: i due titoli delle banche tedesche sono balzati fin oltre +5%.
In generale, il settore in Europa di certo non se la passa bene, soprattutto in termini di performance dei relativi titoli dall’inizio dell’anno. Ma non sono andati bene neanche gli assicurativi, i finanziari, gli asset manager, se si dà una occhiata alle tabelle: UniCredit ha perso Ydt il 46,27% del suo valore; Unipol-Sai ha limitato le perdite a -12,43%; Poste Italiane ha perso nel 2020 il 23,70%, Banco BPM -30,84%, Intesa SanPaolo -31,39%.
All’estero Caixabank -32,51%, la sua promessa sposa Bankia -32,48% (insieme daranno vita alla banca più grande della Spagna), Santander -56,97%, Banco Sabadell -71,69%.
Deutsche Bank positiva con un lieve +2,91%, ancora meglio in Germania Deutsche Postbank con +13,47%, ma Commerzbank ha ceduto il 23,74%, Allianz ha fatto -24,31%
Peggio Natixis -51,17%, Abn AMro -56,68%, Lloyds -59,03%; Banco Com Portogues -59,37%, Société Générale -63,42%; Bank of Ireland -66%, AIB Bank -70,57%.