Hewson: con quadro attuale difficile digerire rialzo tassi Ue senza conseguenze per Paesi periferici
La moneta unica mette da parte le tensioni in Medio Oriente e torna a concentrarsi su una possibile manovra restrittiva della Bce. A metà della giornata di ieri l’euro ha incominciato a risalire la china sul dollaro nonostante le forti tensioni libiche che spingevano verso le valute rifugio. Oggi il cross euro/dollaro si è riportato sopra quota 1,37 dollari. Toccato un massimo a 1,3735 (+0,56%) dopo che ieri il cross era sceso fino a 1,3524.
Cresce la pattuglia dei membri della Bce propensi a un ritocco al rialzo dei tassi. Ieri si è espresso anche Nout Wellink, membro olandese del consiglio direttivo della Banca centrale europea, che valuta il repo rate all’1% inizia a distorcere i processi economici e finanziari, rimarcando inoltre una crescente preoccupazione per il surriscaldamento dei prezzi.
In vista del meeting di settimana prossima (giovedì 3 marzo), la Bce potrebbe dimostrarsi meno accomodante di quanto lo è stata a inizio febbraio, “ma usare parole dure sui tassi è una cosa – rimarca Michael Hewson, analista di CMC Markets – agire effettivamente risulta invece più problematico visti i problemi in cui versano ancora le regioni periferiche dell’Europa”. L’esperto di Cmc vede la moneta unica intenzionata a riprendere quota 1,3750 dollari, pur senza smettere di volgere lo sguardo al piano di sotto, con un primo target a 1,3540.
Da segnalare il discorso di Jean-Claude Trichet, presidente della Bce, e di Axel Weber, governatore uscente della Bundesbank, in agenda entrambi oggi alle 18.00.
Guardando alle altre valute, la sterlina riprende lievemente quota rispetto al dollaro Us con cross $/£ a 0,617. “Ai livelli attuali la Sterlina sembrerebbe già scontare un rialzo dei tassi nei prossimi mesi, forse già in aprile, nel caso in cui aumentassero a quattro i membri della BoE favorevoli ad un aumento del costo del denaro”, sottolinea Hewson.