Riprendono i bombardamenti in Libia. Borse europee giù. Piazza Affari ancora ferma
Borse europee in netto calo in mattinata, sempre penalizzate dalla recrudescenza delle violenze in Libia che hanno spinto gli investitori a trarre profitto e a puntare su porti più sicuri come i bond. La guerra civile in Libia ha subito fatto schizzare il prezzo del greggio è balzato ai massimi da settembre 2008 e, se la situazione non dovesse stabilizzarsi in fretta, potrebbe mettere le ali e volare a livelli rischiosi per la ripresa economica mondiale che, come ha appena affermato il G20, procede, ma in maniera disomogenea. Il prezzo del petrolio del paniere Opec (12 qualità di greggio proveniente dai paesi del cartello) ha infranto la soglia dei 100 dollari al barile, a 100,59 dollari, per la prima volta da settembre 2008, spinto dalla crisi libica.
L’Opec si è detto “pronto a intervenire se necessario” per garantire approvvigionamenti sufficienti al mercato e contrastare i continui rialzi del prezzo del greggio scatenati dalla crisi in Libia. “Abbiamo registrato un forte rally fino ad ora e le crescenti tensioni nel mondo arabo sono state ustilizzate come una scusa per trarre profitto”, sottolinea un broker.Come osserva Pavel Molchanov di Raymond James prima che scoppiasse la rivolta in Libia, avevamo riaffermato che i produttori chiave di petrolio come Arabia Saudita, Emirati Arabi, Kuwait, Qatar e Oman, che pesano per circa il 17% sulla fornitura globale di petrolio, erano meno a rischio ai cambiamenti di regime. “La Libia in fiamme con quel che è successo nelle ultime ore è davvero una grande sorpresa, segnala l’esperto. “La Libia sta passando il peggio del peggio essendo in corso una grande repressione. Non c’è un altro Paese in Medio Oriente che ha la stessa condizione. E’ certamente chiaro a una prima lettura che il successo delle rivolte in Egitto e in Tunisia, abbiano ispirato i libici nel perseguire la rivoluzione per la libertà contro il colonello Gheddafi”.
Secondo Al Jazeera sono ripresi i bombardamenti sui manifestanti che chiedono la fine del regime di Moammar Gheddafi. L’obiettivo del colonnello sembra quello di voler mostrare ai media internazionali che le notizie di massacro e genocidio diffuse negli scorsi giorni sono in realtà sono menzogne. Intanto a Zintan, città a sud-ovest di Tripoli, resta alta l’emergenza di attrezzature mediche per assistere i feriti. Sarebbero centinaia i morti nella sola Tripoli. Ma il bilancio dei morti è destinato a salire. L’International coalition against war criminals, una rete di organizzazioni non governative formatasi nel 2009 per monitorare il conflitto israelo-palestinese, riferisce che dall’inizio delle proteste, una settimana fa, ci sono stati 519 morti, 3980 feriti e 1500 dispersi.
La situazione è sempre più drammatica e oggi, alle 15 ora italiana, ne discuterà il Consiglio di sicurezza dell’Onu. Sui singoli mercati, Londra perde l’1,24%, Parigi l’1,44% e Francoforte lo 0,47%. Madrid cede 1,55%. I futures sugli indici azionari Usa sono in netto calo a diverse ore dall’inizio delle contrattazioni, dopo la chiusura di ieri dei mercati Usa per festività. il derivato S&P500 cede l’1,6%, quello sul Dow Jones l’1,1% e il futures sul Nasdaq arretra dell’1,7%. A quasi due ore dall’orario di prevista apertura gli indici di Piazza Affari sono ancora bloccati. Agli operatori di mercato MTA, ETF, SeDeX e MOT, la Borsa ha comunicato ai clienti un problema tecnico al flusso informativo e che sta proseguendo le verifiche del problema tecnico all’informativa DDMPlus (flusso dati in tempo reale), che potrebbe non essere aggiornata su un numero limitato di strumenti negoziati sul mercato IDEM (ad esempio sul contratto MiniFIb).
“Non possiamo dire nulla di più di quanto detto dalle nostre controparti in Italia”. Così rispondono le fonti ufficiali della Borsa di Londra in merito al guasto che da questa mattina ha costretto alla sospensione degli scambi a Piazza Affari. Intanto c’è crescente nervosismo tra gli operatori per il blocco degli scambi che ha segnato la mattinata di Piazza affari ma soprattutto per l’incertezza sui tempi per il ritorno alla normalità dell’attività. Una interruzione tecnica, indica a Radiocor il responsabile di una primaria banca d’affari, “può essere possibile, se avviene una volta l’anno, mentre preoccupa il non sapere quanto tutto questo possa durare”. Un altro broker ricorda i guasti cui è andato incontro il listino londinese, la cui società controlla oggi Borsa Italiana, nel cambiò di secolo. “I problemi legati al Millenium bug sono andati avanti per alcuni giorni e adesso, sottolinea, “dobbiamo capire la portata del guasto che ha interessato il sistema Ddm plus” di Piazza Affari. Alcuni operatori contattati da Finanza.com non nascondono di essere rimasti spiazzati. C’è chi fa notare che gli ordini girano sulla stessa piattaforma della Borsa di Londra che sta funzionando regolarmente. In alcune sale operative circola la voce che la Borsa di Milano potrebbe rimanere chiusa per l’intera seduta.