Hera a velocità doppia tra le utility: massimi storici e +54% in 11 mesi
Nel coro del rally odierno delle utility spicca il titolo Hera che con in balzo intraday fino a oltre +3% ha riagguantato i massimi storici. Il titolo della multiutily bolognese ha toccato un picco a 3,708 euro, pareggiando il top assoluto che risalita al 29 agosto scorso. Da inizio anno il saldo di Hera è di circa +36%, praticamente un rally a velocità doppia rispetto al settore utility europeo (+18% ytd per l’Euro Stoxx 600 Utilities).
Settore che si giova dei tassi ai minimi storici, una sponda per un segmento che presenta un livello di indebitamento tendenzialmente alto. Inoltre Hera si è giovata quest’anno della vetrina dell’approdo nell’indice Ftse Mib, avvenuto lo scorso 18 marzo. Considerando gli ultimi 11 mesi il titolo Hera segna addirittura un +54%.
Oggi Kepler Cheuvreux ha confermato la raccomandazione a Hold su Hera con prezzo obiettivo a 3,70 euro. Il consensus degli analisti indicato da Bloomberg vede il 60% di giudizi Buy, il 30% di Hold e solo il 10% di Sell.
Piano al 2022 punta a un dividendo sempre più ricco
Hera, attiva nell’energia elettrica, nel gas, nei rifiuti e nell’acqua, a inizio anno ha approvato il nuovo piano industriale al 2022. Il nuovo piano prevede investimenti per 3,1 miliardi, MOL in crescita a 1.185 milioni di euro a fine piano e focus sulla remunerazione degli azionisti. Il dividendo, già salito a 9,5 centesimi per azione nel 2017, aumenterà a 10 centesimi per azione nel 2018 e 2019, a 10,5 nel 2020 e 2021 e a 11 nel 2022 (+16% rispetto all’ultimo pagamento del dividendo); con un incremento di 0,5 centesimi ogni 2 anni.
In 16 anni il gruppo Hera ha quintuplicato le sue dimensioni con una corposa politica di ben 38 operazioni tra acquisizioni e fusioni a livello locale che hanno permesso all’utility di diffondersi in maniera capillare in Emilia-Romagna ed entrare anche in altre aree (Nord Est e Centro Italia).
