Notizie Notizie Mondo Guerra commerciale Usa-Cina torna in primo piano, Indice Vix rivede massimi da dicembre

Guerra commerciale Usa-Cina torna in primo piano, Indice Vix rivede massimi da dicembre

6 Agosto 2019 11:39

Oggi i principali indici europei cercano di risollevarsi dopo i recenti ribassi provocati dalla rinnovata tensione commerciale tra Stati Uniti e Cina. Ieri è stato un lunedì nero per i listini mondiali con pesanti vendite nei paesi emergenti, in Europa e anche negli Usa, dove i listini di Wall Street hanno ceduto circa il 3%, registrando il peggior ribasso giornaliero del 2019. E non solo. La volatilità sui mercati è alle stelle: l’indice di volatilità VIX, detto indice della paura, ieri è salito in modo marcato a 24, toccando i massimi dal dicembre 2018.

 

A scuotere i mercati è stata la decisione della Cina di permettere la svalutazione dello yuan contro il dollaro, in risposta al tweet di Donald Trump in cui ha annunciato nuovi su 300 miliardi di dollari di beni cinesi a partire da settembre. La valuta è crollata sotto la soglia dei 7 yuan per dollaro per la prima volta dalla crisi finanziaria globale. Mantenere l’ancoraggio della divisa era visto come una prerogativa chiave per un qualsiasi successo nei negoziati commerciali tra le due super potenze economiche.

 

La svalutazione dello yuan ha portato il Tesoro Usa a definire ufficialmente la Cina come “manipolatore della propria valuta”, in contrasto con gli impegni presi nel G20, pertanto si rivolgerà al Fondo Monetario Internazionale per discutere su come eliminare i vantaggi competitivi creati dalle recenti azioni cinesi. La Cina ha risposto che gli Stati Uniti stanno “deliberatamente distruggendo l’ordine internazionale”. Oggi da Pechino sembra essere arrivato un segnale di allentamento delle tensioni, con le autorità cinesi disposte a non fare scivolare ulteriormente lo yuan nei confronti del dollaro dopo che sono state accusate di manipolazione del cambio. La Cina ha così stabilizzato lo yuan (si è leggermente apprezzato), pur lasciandolo sopra la soglia critica dei 7 yuan per dollaro. Tale mossa ha contribuito comunque a limitare le perdite sui mercati asiatici, mitigando le forti vendite di avvio seduta.

Gli effetti su obbligazionario, valute e commodity

Il clima di risk-off continua a favorire gli acquisti di titoli governativi. Il tasso Bund decennale ha registrato un nuovo minimo storico a -0,536%, con lo spread Btp-Bund in lieve calo da 205,5 punti. Anche il decennale Usa è sceso ai minimi da ottobre 2016 in area 1,7%.

 

Come si legge nel Daily Market Strategy di Mps, “Gli operatori stanno iniziando a pensare a tagli più aggressivi da parte di Fed (probabilità di un taglio a settembre da 50 pb oltre il 30%) e BCE (probabilità di un taglio da 20 pb a settembre salita al 16%). Alcuni membri Fed, tra cui Brainard e George, hanno dichiarato che le autorità monitoreranno attentamente gli sviluppi e gli effetti sull’economia. Oggi sono previsti gli interventi di Bullard e Evans importanti per capire il loro atteggiamento di fronte a questa escalation”.

Continua intanto la corsa alle valute rifugio Il risk off ha favorito gli acquisti delle valute rifugio come franco e yen. Si è inoltre apprezzato anche l’euro che verso dollaro è salito a 1,1250. Tale movimento, scrive Mps, “è legato probabilmente agli operatori che stanno ricostruendo le aspettative di futuri tagli tassi da parte della Fed”.

 

Le vendite sull’azionario hanno avuto un impatto negativo sul petrolio con il Brent che ieri è sceso sotto soglia 60 dollari al barile, anche se questa mattina è riuscito a recuperare tale soglia. Secondo il Daily Market Strategy “In questo momento il petrolio è particolarmente sensibile agli sviluppi USA-Cina, a causa delle ripercussioni pesanti che potrebbero esserci sulla domanda globale. Inoltre, anche il trading algoritmico collegato alle fasi di risk-off/on sulle borse USA potrebbe giocare un proprio ruolo”. Di tale clima di risk-off ne ha beneficiato l’oro, con il prezzo spot che stanotte ha superato i 1470 dollari l’oncia, toccando il nuovo massimo dal 2013.