Grecia: Tsipras incontrerà Juncker. Spiragli di accordo? S&P taglia il rating
La saga greca è forse entrata nella fase finale. Oggi il premier ellenico, Alexis Tsipras, incontrerà il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, in un clima più disteso dove tutti gli interlocutori sono concordi nell’intensificare gli sforzi per raggiungere un accordo.
Il dialogo è ripreso ieri sera a Bruxelles, quando Tsipras si è confrontato con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il presidente francese, Francois Hollande, a margine del vertice Ue-America Latina, che si concluderà oggi. Dopo l’incontro, il governo tedesco ha indicato che l’atmosfera è stata “costruttiva” e che hanno concordato di intensificare i negoziati tra il governo greco e i creditori internazionali al fine di colmare le divergenze e trovare una soluzione. E oggi, a conferma di questa intenzione, Tsipras incontrerà Juncker, dopo le tensioni dei giorni scorsi.
“E’ difficile dire che cosa sia realmente accaduto durante la riunione di ieri tra Tsipras e Merkel – commenta oggi l’analista Carsten Brzeski di Ing – Sembra tutto come in un gioco psicologico in cui si aspetta chi ammicca per primo”. “Guardando gli attori chiave – prosegue l’esperto – sembra che stiamo raggiungendo la fase finale dei negoziati, almeno per una soluzione a breve termine”. Tuttavia, agli occhi di Brzeski, non è emerso nulla di nuovo dal passato: ancora una volta nessuna delle due parti sembra abbia fretta di piegarsi alle richieste della controparte. “Il problema – insiste l’analista di Ing – non è tanto sui target numerici, ma piuttosto su come raggiungerli. E’ qui che esistono le maggiori divergenze tra la Grecia e i suoi creditori”.
Intanto per alimentare la pressione sul governo greco, questa notte l’agenzia Standard & Poor’s ha abbassato il giudizio sulla Grecia a CCC dal precedente CCC+, sottolineando che senza accordo, Atene rischia il default nel giro di 12 mesi. Dall’accordo sulle riforme da implementare nel Paese dipende infatti il versamento di 7,2 miliardi di aiuti. Senza queste risorse, la Grecia rischia di non riuscire a rimborsare il prestito da 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale, in scadenza il 30 giungo. Giorno in cui scade anche il secondo piano di sostegno al Paese. Per continuare a essere finanziata anche dopo questa data, la Grecia sta discutendo anche su una possibile estensione fino a marzo 2016 del programma di aiuti di cui beneficia dal 2012.