Grecia: Syriza, il nostro debito è insostenibile, il vero pericolo è l’austerità
Il nostro debito è insostenibile, non potrà essere integralmente ripagato. È quanto ha dichiarato, secondo quanto riportato dalla britannica BBC, Euclid Tsakalotos, portavoce economico di Syriza. “Nessuno crede che il debito greco sia sostenibile”, ha detto Tsakalotos, che dovrebbe diventare vice ministro dell’Economia nel nuovo esecutivo guidato dal premier Alexis Tsipras. Syriza, che ha trionfato nelle elezioni politiche di domenica scorsa, è intenzionata a ristrutturare una parte del debito ellenico, con un’estensione delle scadenze e un taglio dei tassi di interesse. “Non ho incontrato nessun economista -ha detto il portavoce- che, dal profondo del cuore, vi dirà che la Grecia ripagherà integralmente il proprio debito”. Non si tratta di mancanza di volontà, il rimborso integrale delle obbligazioni, continua Tsakalotos, semplicemente “non può esser fatto”.
Secondo quanto riportato dalla testata d’Oltremanica, è giunto il momento per le autorità europee di confrontarsi con la nuova maggioranza di governo. “È divertente ma allo stesso tempo pericoloso il fatto che un”Europa caratterizzata da forze centrifughe particolarmente forti non sia interessata a colloqui con un governo scaturito da elezioni democratiche”. Si potrebbe trattare del segnale che “quest’Europa non è capace di incorporare il cambiamento democratico e quello sociale”.
Stando alla BBC, la nuova coalizione governativa avrebbe proposto di rinegoziare il piano di bailout da 240 miliardi di euro trovando la decisa l’opposizione dei leader europei. A questo punto Tsakalotos ritiene che sedersi intorno a un tavolo convenga a tutti. A dispetto del fatto che ormai tra gli operatori inizi a prevalere la convinzione che le conseguenze dell’uscita di Atene da Eurolandia sarebbero contenute e che nessun Paese ne seguirebbe l’esempio, Tsakalotos ha rimarcato che “senza la Grecia, la Zona Euro è destinata a collassare”. “Da sempre andiamo dicendo che Eurolandia e l’euro sono in pericolo, ma il pericolo non è Syriza, il pericolo sono le politiche di austerità”.
In corrispondenza del giro di boa il listino greco arretra del 3,5 per cento mentre le perdite nel resto d’Europa sono decisamente più contenute (-1,2% Parigi e Francoforte, -0,5% Londra) e per lo più dettate dalla pubblicazione di risultati trimestrali sotto le stime. Non fa eccezione l’euro, che alla seconda seduta consecutiva con il segno più segna un +0,4% portandosi a 1,1280 dollari Usa.