Notizie Notizie Mondo Grecia: presentata la lista delle riforme, l’esame in conference call nel pomeriggio

Grecia: presentata la lista delle riforme, l’esame in conference call nel pomeriggio

24 Febbraio 2015 08:32
La lista delle riforme della Grecia è arrivata ai creditori internazionali (l’ex troika, composta da Unione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale). Lo ha annunciato Margaritis Schinas, portavoce del presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, via Twitter. “La lista delle riforme del governo greco è stata ricevuta in tempo”, si legge dal post. E lo conferma anche Mina Andreeva, altra portavoce del team di Juncker. 
La lista delle riforme da parte del governo ellenico era attesa fin da ieri, dopo che l’Eurogruppo di venerdì scorso si era concluso con il raggiungimento dell’accordo per una estensione di aiuti internazionali di quattro mesi in cambio di una serie di riforme economiche da parte di Atene. Le misure messe a punto dalla Grecia dovranno essere ora analizzate dai ministri delle Finanze della zona euro, che terranno una conference call questo pomeriggio. Da lì dipenderà la validazione del prolungamento degli aiuti al Paese. 
Il piano elaborato dall’esecutivo ellenico non è stato diffuso, ma già da ieri circolano numerose indiscrezioni secondo cui non mancano le misure sociali di urgenza, annunciate durante la campagna elettorale di Alexis Tsipras, per sostenere i più vulnerabili, come la fornitura gratuita di energia elettrica e di servizi sanitari , oltre che un sostegno finanziario ai pensionati in maggiore difficoltà. Tra le riforme figurerebbero la lotta all’evasione fiscale e alla corruzione, al contrabbando di benzina e sigarette e la riorganizzazione del servizio pubblico, per snellire la burocrazia. Non sarebbe stato invece inserito il tanto contestato aumento del salario minimo. 
L’approvazione della lista da parte dell’Eurogruppo rappresenta la condizione necessaria per dare il via libera definitivo all’estensione del piano di aiuti fino a giugno alla Grecia (il piano altrimenti scadrà a fine mese).  Il dibattito a Bruxelles non mancherà, con la Germania ancora agguerrita. La decisione infatti dovrà passare anche dal Bundestag, il parlamento tedesco, che dovrà validare questa proroga.