Grecia: lista misure slitta a domani, prevista teleconferenza Ministri finanziari

Tutto rinviato a domani. Dopo ore di attesa, funzionari di Atene, secondo quanto riportato dalle maggiori agenzie, hanno annunciato di aver raggiunto un accordo con l’Eurogruppo per il rinvio a domani della presentazione della lista di misure necessarie all’esecutivo ellenico per ottenere il prolungamento di 4 mesi degli aiuti finanziari. Inizialmente la deadline era fissata per la mezzanotte di oggi.
L’elenco delle riforme sarà inviato domani mattina mentre nel pomeriggio è prevista una teleconferenza cui parteciperanno i Ministri delle finanze della Zona Euro. “Le istituzioni guarderanno per prime a questa lista -ha detto un portavoce del ministero delle Finanze tedesco- e quindi diranno cosa ne pensano”. In seguito “ci sarà una discussione tra i ministri dell’Eurogruppo”.
L’elenco elaborato dall’esecutivo ellenico include misure per evitare la crisi umanitaria, recuperare tasse arretrate e i crediti in sofferenza. Previste inoltre riforme strutturali per combattere l’evasione fiscale, la corruzione e il contrabbando. Probabilmente il ritardo è legato a questioni di politica interna poiché l’ala sinistra di Syriza considera i provvedimenti una sconfitta per il Paese e un tradimento del programma che ha condotto alla vittoria elettorale.
Stando a quanto riportato dal settimanale tedesco “Bild”, che cita fonti vicine all’esecutivo ellenico, la lista di riforme dovrebbe permettere di portare nelle casse di Atene circa 7 miliardi di euro. In particolare, il piano che il neo premier deve mettere sul tavolo dei creditori internazionali (Unione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale) prevede circa 2,3 miliardi di euro dalla lotta al traffico di benzina e sigarette, 2,5 miliardi dovrebbero arrivare da una patrimoniale e altri 2,5 miliardi dal recupero dei debiti fiscali di individui e imprese.
Se il piano dovesse essere accettato, la troika darà il via libera al pagamento dell’ultima tranche residua di 7,2 miliardi di euro consentendo alla Bce di accettare nuovamente i bond greci come collaterali per i finanziamenti alle banche del Paese. “Non esiste un piano B sull’ipotetica uscita della Grecia dall’euro”, ha fatto sapere il Commissario europeo agli affari economici e monetari Pierre Moscovici. “Non la studio e vieto anche che venga studiata”.