Grecia: Parlamento approva accordo su terzo piano di salvataggio, la parola passa all’Eurogruppo
Il Parlamento greco ha approvato, dopo un dibattito durato tutta la notte, l’accordo tecnico raggiunto nei giorni scorsi tra Grecia e creditori internazionali sul terzo piano di salvataggio di oltre 85 miliardi di euro. Il testo di 400 pagine ha ricevuto il voto favorevole di 222 deputati, mentre 64 hanno votato contro. L’accordo prevede l’implementazione immediata da parte della Grecia di una serie di aggiustamenti di budget e 35 riforme, che vanno dalla variazione delle tasse per le compagnie di navigazione, alla liberalizzazione del settore energetico fino al programma di privatizzazione. Per quanto riguarda il budget, l’accordo fissa un obiettivo di deficit primario dello 0,25% del Pil nel 2015, mentre l’avanzo dovrà essere dello 0,5 % nel 2016 e all’1,75% l’anno dopo.
Con il sì del Parlamento, il governo greco guidato dal primo ministro Alexis Tsipras può presentarsi alla riunione odierna dell’Eurogruppo con maggiore forza per ottenere il nuovo programma di assistenza che prevede un finanziamento di oltre 85 miliardi di euro in tre anni. Atene conta di ottenere una prima tranche di 20-25 miliardi per rimborsare 3,4 miliardi alla Banca centrale europea il prossimo giovedì e iniettare subito 10 miliardi alle banche del Paese, indebolite dalla fuga di capitali e dal controllo del credito instaurato a fine giugno.
Tuttavia, il via libera da parte dell’Eurogruppo non è così scontato. Molti analisti sono scettici sulla fattibilità degli obiettivi fissati nell’accordo e sulla capacità del nuovo programma di rilanciare l’economia del Paese, stretta dall’austerità. Sebbene l’economia ellenica abbia sorpreso ieri, mostrando una crescita inaspettata dello 0,8% nel secondo trimestre, la performance potrebbe indebolirsi nel secondo semestre appesantita dal controllo dei capitali e dalle nuove misure restrittive. Secondo il consensus, il Pil della Grecia registrerà un calo del 2,3% nel 2015.
Lo scetticismo sul nuovo piano di aiuti impera in Germania. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha già fatto sapere che all’Eurogruppo solleverà delle questioni. Secondo il quotidiano Bild, che cita un documento di due pagine del ministero delle Finanze tedesco, le riserve di Berlino riguardano soprattutto la partecipazione del Fondo monetario internazionale, la sostenibilità del debito della Grecia e il programma di privatizzazioni. Probabile dunque che Berlino insista di fronte agli altri ministri delle Finanze della zona euro riuniti a Bruxelles su un prestito ponte per Atene, così da avere più tempo per ottenere delle risposte esaustive a questi dubbi, permettendo alla stesso tempo ad Atene di rimborsare il debito alla Bce.
Altro punto critico sarà il voto del Parlamento tedesco. Secondo alcune indiscrezioni il Bundestag potrebbe esprimersi sul nuovo piano di aiuti martedì o mercoledì prossimi. La sua approvazione ruoterà soprattutto intorno all’Fondo monetario internazionale e la sua partecipaizone al programma di assistenza. L’Fmi ha esortato ieri i Paesi dell’Unione europea a decidere per un alleggerimento del debito di Atene, sottolineando che non procederà al terzo piano di salvataggio se non verranno prese delle misure per rendere il debito sostenibile.