Grecia: oggi l’Eurogruppo sul piano di riforme, si rischia la bocciatura
Un inizio di settimana intenso per l’Eurozona. Mentre a Francoforte la Banca centrale europea dà il via oggi al piano di quantitative easing, a Bruxelles si riuniscono i ministri delle Finanze della zona euro per discutere nuovamente del caso Grecia. L’Eurogruppo odierno dovrà approvare il pacchetto di riforme presentato settimana scorsa dal governo ellenico per ottenere l’estensione di aiuti fino a giugno, così come caldamente suggerito dagli stessi partner europei. Ma stando alle ultime indiscrezioni di stampa, l’approvazione non sarà scontata. Anzi, la Grecia rischia una bocciatura. E tanti cari saluti agli aiuti. Almeno per il mese di marzo.
Il presidente dell’Eurogruppo stesso, Jeroen Dijsselbloem, che sembrava aver accolto con entusiasmo il pacchetto di riforme presentato da Atene ha invece anticipato che la lista dei provvedimenti è “lontana dall’essere completa”, che la sua attuazione richiederà “tempi lunghi” e dunque che a marzo non è prevista nessuna tranche di aiuti alla Grecia. Un colpo basso per il Paese e il suo governo, visto che proprio a marzo dovrà rimborsare alcuni prestiti in scadenza all’Fmi (si parla di circa 1,5 miliardi di euro).
Ad allentare le preoccupazioni è il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, secondo cui non ci sarà mai un Grexit, vale a dire un’uscita della Grecia dall’euro (in una intervista a Die Welt). Ma la tensione rimane alta. Lo dimostra il giro di telefonate del primo ministro greco, Alexis Tsipras, che nel fine settimana avrebbe contattato il presidente della Bce, Mario Draghi, raccomandandosi di non cedere alle pressioni politiche. E poi il presidente francese, Francois Hollande, invitandolo a organizzare un incontro a breve. Ad accendere lo scontro anche l’ipotesi lanciata dal ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, di un referendum sulle misure che il governo di Atene intende mettere in campo e le politiche europee, nel caso in cui l’Eurogruppo respingesse il pacchetto di riforme e negasse gli aiuti. E proprio a questo riguardo, oggi la Grecia potrebbe proporre all’Eurogruppo di rivedere la procedura attraverso la quale negozia le riforme con l’Ue.