Grecia: oggi l’Eurogruppo straordinario, in arrivo una ristrutturazione del debito o un Grexit?
I Paesi della zona euro si riuniscono a Bruxelles per l’Eurogruppo straordinario, due giorni dopo il referendum in Grecia, per esplorare le possibilità di soluzione della crisi ellenica. Il summit, previsto questa sera, sarà preceduto da una riunione dei ministri delle Finanze della zona, in programma alle 13.00. Mentre questa mattina il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, prenderà parola per la prima volta dopo domenica davanti al Parlamento di Strasburgo. L’ipotesi della ristrutturazione del debito greco diventa sempre più concreta, secondo gli analisti. Anche se il rischio di un’uscita del Paese dall’euro, il cosiddetto Grexit, è ancora alto. “Oggi la riunione dell’Eurogruppo mostrerà se i politici riusciranno a superare la retorica degli ultimi mesi e ricominciare ad avere fiducia reciproca per raggiungere un accordo – commenta Carsten Brzeski, analista di Ing – Il rischio che non lo trovino è alto. In questo caso, vedremo un altro summit straordinario, eventualmente seguito da un Grexit controllato e poi da un Grexit caotico. Questa è una possibilità che non può essere ancora esclusa”.
Gli scenari possibili secondo gli analisti
Secondo Florian Roger, responsabile asset allocation di Exane Derivatives sono due gli scenari che si profilano attualmente all’orizzonte: 1) i creditori accettano una ristrutturazione del debito greco a condizione che siano applicate le riforme proposte mercoledì scorso da Alexis Tsipras concedendo alla Grecia un nuovo programma di finanziamento; 2) i creditori rifiutano una ristrutturazione del debito con conseguente default della Grecia, che non potrà onorare il debito a scadenza il 20 luglio nei confronti della Bce, innescando l’uscita del Paese dalla zona euro. “Il primo scenario, sebbene fornisca una soluzione a breve termine, implica nel medio termine un probabile contagio politico nell’Eurozona dato che altri partititi populisti potrebbero avanzare pretese simili – spiega Roger – il secondo scenario implica invece una severa ristrutturazione del debito e un proseguimento dei negoziati tra la Grecia e i partner europei per far sì che il Paese, a cui dovrebbero essere concessi fondi per lo sviluppo economico, resti nell’Unione Europea”. A prescindere dallo scenario finale, una ristrutturazione del debito greco (più o meno organizzata e severa) sembra, dunque, profilarsi sul breve termine secondo Exane Derivatives.
La posizione dei leader europei
Dopo l’incontro di ieri a Parigi, il presidente francese, Francois Hollande, e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, hanno voluto mostrare una certa unità nel loro messaggio ad Atene. La Merkel ha giudicato “urgente” ottenere dal governo greco delle “proposte precise”, mentre Hollande ha chiesto proposte “serie”. Il Fondo monetario internazionale ha scelto la sobrietà, facendo sapere che sono pronti ad aiutare la Grecia se dovesse chiederlo. Intanto il nuovo ministro delle Finanze ellenico, Euclide Tsakalotos, ha dichiarato che i greci meritano di meglio dell’ultimo piano elaborato dai creditori internazionali. Anche gli Stati uniti si sono uniti ai commenti, esortando i leader europei a trovare un compromesso. Il portavoce della casa Bianca, Josh Earnest, ha esortato le parti coinvolte a “mettersi d’accordo su una serie di riforme e un finanziamento che permetteranno alla Grecia di essere sulla via della gestione durevole del debito ma anche della crescita economica”.
Quale sarà la reazione dei mercati?
Visto che difficilmente si perverrà ad un intesa tra la Grecia e i partner europei nel giro di poche ore, sui mercati dovrebbe prevalere un clima di incertezza fino alla firma di un accordo finale con probabile incremento della pressione sullo spread dei Paesi periferici, appiattimento della curva dei tassi dei Paesi core e ritorno del rendimento del bund vicino allo 0%, secondo l’analista di Exane Derivatives. Alla luce dell’aumento delle probabilità di un Grexit, del calo delle probabilità di pervenire ad una soluzione rapida nel breve periodo e del peggioramento delle prospettive economico / finanziarie dell’Eurozona, Exane Derivatives ha ridotto la sua esposizione agli asset rischiosi europei (azioni e credito) in vista di un punto d’ingresso più interessante qualora il processo politico dovesse riprendere. In questo contesto, il team della banca francese continuano a privilegiare una maggiore esposizione al dollaro, al franco svizzero e all’oro che vantano uno status di “asset rifugio” in una fase di incertezza e di test sulla credibilità dell’euro.
Banche elleniche chiuse fino a mercoledì, la Bce alla finestra
Nell’attesa di un accordo, le banche in Grecia rimarranno chiuse almeno fino a domani. Il consiglio direttivo della Banca centrale europea ha confermato ieri il livello complessivo dei fondi ELA (Emergency Liquidity Assistance), le risorse di liquidità di emergenza per gli istituti ellenici, a 89 miliardi di euro. Tuttavia ha rivisto l’haircut da applicare ai titoli utilizzati come collaterali dalle banche greche per accedere a questi finanziamenti. L’haircut è lo sconto che la Bce applica sui titoli obbligazionari che le vengono dati in garanzia per ottenere fondi liquidi. La decisione è un chiaro segnale che l’Eurozona sta stringendo la cinghia nei confronti della Grecia e la disponibilità, finora confermata della Bce, non sarà assicurata in caso di mancato accordo prima della scadenza del 20 luglio, quando Atene dovrà rimborsare il debito alla Bce.