Notizie Notizie Mondo Grecia, nuovo conto alla rovescia. Il 20 luglio pagamento da 3,5 mld di euro alla Bce

Grecia, nuovo conto alla rovescia. Il 20 luglio pagamento da 3,5 mld di euro alla Bce

6 Luglio 2015 14:58

La vittoria del ‘no’ al referendum rafforza Tsipras ma non c’è tempo per festeggiare. Il nuovo conto alla rovescia scadrà il 20 luglio quando la Grecia dovrà ripagare 3,5 miliardi di euro detenuti dalla Bce. Un accordo prima di allora è fondamentale. 

Alexis Tsipras sale, Angela Merkel scende. Se la cancelliera tedesca aveva sperato nelle dimissioni del primo ministro greco in caso di vittoria del ‘sì’ al referendum, i suoi piani sono naufragati dentro le urne elleniche. Il 61% di ‘no’ rafforza l’esecutivo in carica che si può permettere di rinunciare alla variabile impazzita (almeno secondo il giudizio di molti politici europei) costituita da Yanis Varoufakis. L’ormai ex-ministro delle Finanze si è dimesso, o è stato fatto dimettere, in segno di buona volontà verso i partner europei. 
Tempo per festeggiare, tuttavia, ce n’è ben poco così come i margini per le negoziazioni continuano a rimanere ristretti. “Da parte greca – commenta Eric Chaney, chief economist di Axa Im – il governo rifiuterà qualsiasi modifica dei precedenti accordi che siano una mera cosmesi e sarà più ostinato nel pretendere un alleggerimento del debito. Da parte dei creditori, governi e parlamenti non saranno disposti a consegnare denaro fresco alla Grecia senza garanzie credibili sulle riforme strutturali e fiscali“.
Raggiungere un accordo non sarà semplice né veloce al di là dei proclami rilasciati dall’ex-ministro delle Finanze sulla possibilità di chiudere entro 48 ore dal referendum. 
Quali i prossimi passi della crisi?
“Difficilmente le banche riapriranno martedì 7 luglio – prosegue Chaney. La Banca di Grecia chiederà alla Bce di estendere l’Emergency liquidity assistance (Ela) ma difficilmente otterrà un assenso. Se i negoziati ripartiranno Francoforte potrebbe incrementare marginalmente l’Ela su base giornaliera mentre i controlli su depositi e capitale rimarranno in essere fino al raggiungimento di un accordo”. 
Il conto alla rovescia proseguirà in ogni caso fino al 20 luglio quando è fissata una nuova deadline. In questa data scadono obbligazioni in mano della Bce per 3,5 miliardi di euro. “I negoziatori potrebbero inizialmente focalizzarsi su un prestito ponte per permettere alla Grecia di onorare i debiti durante un periodo di diversi mesi. Nel frattempo proseguirebbero i colloqui per il terzo piano di salvataggio. Il prestito sarebbe limitato a circa 20 miliardi di euro e accompagnato da condizioni più leggere rispetto a quelle legate al secondo piano di salvataggio. Sarebbe necessaria l’approvazione di diversi parlamenti ma permetterebbe di tenere a galla il sistema bancario greco durante i negoziati. Le banche verrebbero dichiarate insolventi dopo un periodo di grazia e ciò aprirebbe le porte al Grexit”. 
Accordo o Grexit
Anche in caso di accordo sul prestito ponte non è per nulla garantito che si possa raggiungere l’accordo per il terzo salvataggio. La probabilità di un’uscita della Grecia dalla moneta unica sarebbe ancora significativa a questo punto, secondo lo strategist di Axa Im. Perlomeno verrebbe allontanato il momento successivo episodio della crisi. “La Germania e il Bundestag potrebbero essere ancora meno tolleranti di prima. Per contro la Francia potrebbe essere più disposta a compromessi. Una posizione comune potrebbe emergere dal vertice di stasera e dalla riunione dei capi di Stato dell’Eurozona di domani. Tuttavia i mercati analizzeranno a fondo la posizione dei singoli governi prima dell’inizio delle negoziazioni. Se prevarranno gli intransigenti avremo invece un nuovo apice nella crisi”.