Notizie Notizie Mondo Grecia: non pagato il debito all’Fmi, ma si valuta proroga. Oggi nuovo Eurogruppo

Grecia: non pagato il debito all’Fmi, ma si valuta proroga. Oggi nuovo Eurogruppo

1 Luglio 2015 08:32
Mai un momento di noia in Grecia. Nelle ultime 24 ore si sono visti interessanti colpi di scena anche se il fatto principale è che Atene non ha rimborsato il debito da quasi 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale (Fmi), facendo default tecnico, mentre il secondo programma di salvataggio è scaduto e all’orizzonte rimane il referendum di domenica 5 luglio.  
Grecia come lo Zimbabwe, il Sudan e la Somalia
A corto di risorse, la Grecia non ha pagato il debito all’Fmi, diventando il primo Paese industrializzato  a fare default nei confronti dell’istituto di Washington. “Confermo che il rimborso dovuto all’Fmi dalla Grecia non è stato ricevuto”, ha annunciato ieri sera il portavoce del Fondo, Gerry Rice. Come conseguenza immediata, Atene non potrà più accedere alle risorse finanziare dell’Fmi, almeno fino a quando non onorerà il debito, e nei prossimi mesi la procedura potrebbe provocare l’espulsione della Grecia dall’Fmi. “Il mancato rimborso spinge la Grecia allo stesso livello dello Zimbabwe, del Sudan e della Somalia – commentano oggi gli analisti di Ing, Paolo Pizzoli e Carsten Brzeski – tuttavia, non innescherà un evento di credito e non porterà a un’ulteriore escalation della crisi prima del referendum“.  
Lo stesso vale per la scadenza del secondo programma di salvataggio, che ha privato il Paese di 16 miliardi di euro di aiuti tra prestiti, fondi di sostegno e agevolazioni sulle obbligazioni detenute dalla Bce. “A livello tecnico, nulla cambierà nel breve periodo – sostengono gli esperti – anche se il fatto che il programma è ufficialmente scaduto significa che, legalmente, non può più essere prorogato. Quindi anche con qualsiasi nuovo compromesso bisognerà cominciare da zero con un terzo programma di salvataggio”. Senza risorse finanziarie fresche da parte dei suoi creditori, la Grecia può solo contare sul fondo di emergenza per le banche Ela da parte della Bce. “Una cosa è certa – concludono da Ing – solo un miracolo potrebbe risolvere l’attuale situazione di stallo in Grecia prima del referendum di questo fine settimana”. 
Colpo di scena dalla Grecia, oggi una nuova riunione dell’Eurogruppo
Che la situazione sia particolarmente complessa e delicata lo dimostrano anche le ultime mosse del governo ellenico. Ieri Atene ha chiesto l’estensione per due anni dell’aiuto europeo e la ripresa dei negoziati, ma anche un rinvio del pagamento all’Fmi. La prima richiesta ha dato luogo a una riunione straordinaria dell’Eurogruppo, ieri sera, che si è conclusa con un nulla di fatto. Il presidente dell’Eurogruppo, Jeroem Dijsselbloem, ha detto che “la posizione politica del governo greco non sembra essere cambiata”. La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha chiuso la porta a tutte le discussioni affermando che la Germania non discuterà di una nuova domanda di aiuti prima di domenica, il giorno del referendum. Tuttavia le discussioni riprenderanno oggi con una nuova riunione telefonica dei ministri delle Finanze della zona euro. La seconda richiesta, quella all’Fmi, invece sarà esaminata dal consiglio del Fondo “in tempo utile”. L’istituto guidato da Christine Lagarde starebbe già lavorando ad una via di uscita che prevede un prolungamento delle scadenze, così come previsto nel regolamento. Se approvato da una maggioranza semplice del consiglio, l’Fmi potrebbe posticipare la scadenza di ieri fino a un periodo massimo di 5 anni. Tutto questo però solo se al referendum di domenica i greci sceglieranno di restare nell’Europa.