Grecia: governo Uk si prepara all’uscita di Atene dall’euro. Greenspan, è solo questione di tempo

Torna l’ipotesi di un’uscita della Grecia dall’euro, il cosiddetto Grexit. Secondo quanto riporta la stampa internazionale, il primo ministro britannico David Cameron ha convocato un vertice con il Cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, e i membri della Banca d’Inghilterra, per studiare un piano che possa contenere gli effetti del contagio derivante dall’eventuale uscita della Grecia dall’Eurozona. Una ipotesi che secondo Alan Greenspan, ex governatore della banca centrale americana, non è così remota, anzi: è solo una questione di tempo. 

A Downing Street si sta discutendo per individuare una strategia da adottare nel caso in cui la Grecia esca dall’euro e si scateni il panico sui mercati finanziari. David Cameron vuole vederci chiaro e capire quali rischi corre la Gran Bretagna e quali conseguenze potrebbero scatenarsi sulla piazza azionaria di Londra. Evitando ripercussioni sull’appuntamento elettorale del prossimo 7 maggio (le elezioni generali in Gran  Bretagna).

Ad alimentare le preoccupazioni sulla questione Grecia è anche Alan Greesnpan, l’ex presidente della Fed, secondo cui è solo una questione di tempo. In una intervista rilasciata alla BBC, Greenspan ha affermato: “E’ una crisi e non credo che sarà risolta facilmente, infatti non vedo come si possa superare senza che la Grecia lasci l’Eurozona”. 

Getta acqua sul fuoco anche il parlamentare tedesco Michael Fuchs, che in una intervista a Bloomberg Tv ha affermato: “Se la Grecia dice che l’unico modo per sbarazzarsi della pressione è di uscire dalla zona euro, tocca a loro. Noi siamo pronti a questo momento”. 

Il rischio di un’uscita della Grecia dall’euro si ripercuote sui mercati. La Borsa di Atene è quella maggiormente penalizzata con ribassi che si aggirano a metà giornata intorno ai 6 punti percentuali. Ieri il primo ministro greco, Alexis Tsipras, ha ribadito il suo programma e ha avanzato la richiesta di un prestito ponte fino a giugno, in modo da avere tempo per proseguire le trattative con la Ue e ripagare i suoi debiti secondo un accordo comune.