Notizie Notizie Mondo Grecia: battuta d’arresto nelle trattative. Per Fmi pensioni greche come quelle tedesche

Grecia: battuta d’arresto nelle trattative. Per Fmi pensioni greche come quelle tedesche

11 Giugno 2015 17:38

Stop alle trattative che dovrebbero evitare il fallimento di Atene e l’uscita dalla moneta unica. “Ci sono ampie divergenze tra di noi su gran parte dei temi chiave”, ha dichiarato il Direttore della comunicazione del Fondo monetario internazionale Gerry Rice nel corso di un incontro con la stampa. Nel rilevare che “non ci sono stati progressi, siamo ben lontani da un accordo” Rice ha annunciato che “le discussioni tecniche si sono fermate”.

Secondo Rice le richieste del fondo sono equilibrate, è la realtà greca a presentare elementi di anomalia. Se da Atene le richieste di Ue e Fmi erano state definite “assurde”, Rice ha precisato che “pensioni e salari in Grecia rappresentano il 18% della spesa primaria, è impossibile raggiungere gli obiettivi di bilancio di medio termine senza una riforma pensionistica“. Stiamo parlando di un sistema pensionistico “che riceve trasferimenti annui pari al 10% del Pil, contro il 2,5% della media europea”. La pensione media greca “è allo stesso livello della Germania” solo che in Grecia “si va in pensione sei anni prima e il Pil pro capite è la metà di quello tedesco”. “Tutti riconoscono che lo schema pensionistico greco è insostenibile”.

L’accordo con il Brussels Group (già troika), che farebbe arrivare nelle casse elleniche l’ultima tranche di aiuti da 7,2 miliardi di euro, permetterebbe all’esecutivo Tsipras di rimborsare entro fine mese 1,6 miliardi allo stesso Fmi.

Nonostante Rice abbia sottolineato che non è abitudine del Fondo abbandonare le trattative, “il Fmi non abbandona mai i tavoli, continuiamo ad essere pienamente impegnati e pronti a riprendere i negoziati”, fonti greche riferiscono che gli sherpa dell’istituto con sede a Washington avrebbero lasciato Bruxelles. “Ci risulta che le autorità greche stiano preparando alcune nuove proposte” ma al momento è tutto fermo “e non c’è nemmeno una data prevista su una eventuale ripresa delle trattative”.