Governo pensa a bonus in busta paga al posto di aumento detrazioni Irpef
Esecutivo al lavoro per mettere nero su bianco la promessa di garantire 80 euro extra in busta paga a partire da maggio. L’ultima ipotesi è quella di accantonare la strada dell’aumento delle detrazioni in busta paga per i redditi fino a 25mila euro lordi e indirizzarsi verso l’inserimento degli 80 euro in più a partire da maggio sotto forma di bonus in busta paga.
Con l’avvicinarsi della scadenza chiave della presentazione del Documento di economia e finanza (Def), il premier Matteo Renzi sta lavorando con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan per pervenire a un sistema che renda più visibile in busta paga l’aumento di 80 euro mensili rispetto alla soluzione prospettata nelle scorse settimane di un aumento delle detrazioni irpef. Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano La Repubblica la soluzione percorribile sarebbe quella di inserire in busta paga un bonus che avrebbe il pregio di concentrarsi su alcune fasce di reddito prescelte tagliando la coda decrescente di sconti ai redditi sopra i 25mila euro e fino ai 55 mila che, seppur piccoli e a scalare, deriverebbero dal meccanismo delle detrazioni.
L’intento del governo sarebbe di chiudere il cerchio inviando il Def e il Piano nazionale di riforme prima della scadenza del 15 aprile. In tal modo avrebbe poi più tempo per mettere insieme i decreti legge necessari per rendere effettivo il taglio del cuneo fiscale . Oltre agli aumenti di 80 euro in busta paga a partire da maggio, c’è in agenda anche la riduzione dell’Irap che sarà finanziata dall’aumento delle aliquote sulle rendite finanziarie (dal 20 al 26%).
Intanto parallelamente va avanti la discussione in merito al reperimento delle risorse necessarie. Il taglio dell’Irpef costerà 6,6 miliardi di euro da maggio a dicembre e negli ultimi giorni il premier Renzi ha fatto intendere che le risorse da spending review potrebbero essere inferiori a quelle del piano Cottarelli, in particolare non dovrebbe essere compreso il contributo sulle pensioni. Buona parte delle risorse potrebbero comunque arrivare “in automatico” con le misure annunciate dal governo Renzi che secondo quanto riportato dall’Ansa andrebbero a incrementare dello 0,5% il potenziale di crescita del Pil italiano nel 2014 liberando 0,2 punti di deficit (circa 3,2 mld).