Notizie Notizie Italia Telecom Italia: Findim, in lista anche Cappello e Mainini. Di Genova lascia Metroweb

Telecom Italia: Findim, in lista anche Cappello e Mainini. Di Genova lascia Metroweb

21 Marzo 2014 12:18

Findim Group ha annunciato l’integrazione della lista dei candidati per il rinnovo del Cda di Telecom Italia da presentare all’assemblea del 16 aprile, ottemperando così alle disposizioni dello statuto del gruppo in materia di parità di genere. Nell’elenco sono entrati i nominativi dell’ingegnere Maria Elena Cappello e dell’avvocato Daniela Mainini. Non solo. “Findim Group – si legge in una nota – ha provveduto a rettificare le dichiarazioni, per un mero errore materiale nella compilazione della modulistica, dell’ingegnere Vito Alfonso Gamberale e dell’ingegnere Girolamo Di Genova chiarendo l’assenza di conflitti di interesse“. Inoltre, prosegue la nota, “al fine di ottemperare alla completa indipendenza, Di Genova ha presentato in data odierna le proprie dimissioni dal consiglio di amministrazione della società Metroweb Italia.

L’attesa ora è per la lista che in giornata presenterà Assogestioni. Per ora la sfida per la presidenza di Telecom Italia è tra Vito Gamberale (proposto dalla lista Findim) e Giuseppe Recchi. L’attuale presidente di Eni è il candidato della lista Telco in cui figurano tra gli altri anche l’Ad di Telecom Marco Patuano e l’Ad di Terna Flavio Cattaneo. Oggi dovrebbe essere svelato anche il piano che Findim Group presenterà in assemblea.

Nel frattempo, diverse indiscrezioni di stampa riportano di un possibile deal che vedrebbe l’ex monopolista delle telecomunicazioni acquisire per 300 milioni di euro, una quota di minoranza di Metroweb. Quest’ultima ha un fatturato di circa 60 milioni e un Ebitda intorno ai 47 milioni di euro. Ne consegue, spiega Equita nel report odierno, una valutazione per l’asset di almeno 13 volte l’Ebitda (nel caso in cui la quota di minoranza fosse il 49%). “Si tratta di una valutazione elevata ma non è da escludere che non sia giustificabile in virtù delle sinergie industriali“, spiega la Sim milanese. “Ci pare tuttavia poco opportuno l’acquisto di una minoranza. Inoltre si tratta di un deal che potrebbe attivare la reazione negativa dell’antitrust”. Così il broker che conferma il giudizio buy e il target price a 1,05 euro.