Telecom Italia: ecco il piano industriale targato Fossati, in lista Findim anche Cappello e Mainini
Findim Group di Marco Fossati, azionista di Telecom Italia con una partecipazione del 5%, ha alzato il velo sul piano industriale che presenterà all‘assemblea del 16 aprile dell’azienda tlc chiamata al rinnovo del Consiglio e all’elezione del nuovo presidente. Il piano prevede la separazione di Telecom Italia in tre divisioni: telefonia mobile, fissa e una nuova business unit dedicata ai servizi, al fine di sostenere la crescita del gruppo e garantire una maggiore flessibilità finanziaria. La nuova organizzazione dovrebbe consentire alla compagnia di passare da una situazione di ex monopolio a una situazione di ‘crescita imprenditoriale’. Il piano prevede anche il potenziamento di Tim Brasil anche per vie non organiche, passando attraverso alleanze con gli operatori fissi nazionali Gvt od Oi e una partnership in Italia con la Cassa Depositi e Prestiti per accelerare gli investimenti sulla rete.
Nel dettaglio della ripartizione in tre business area, l’unità della telefonia mobile e quella dei servizi dovranno puntare a realizzare partnership e joint venture. La divisione della telefonia fissa dovrà migliorare la propria struttura di rete attraverso un limitato aumento di capitale sostenuto da investitori istituzionali. Il progetto di Fossati è poi quello di istituire un Cda indipendente in modo da creare valore per tutti gli azionisti nel lungo periodo. Il piano, composto da 178 slide, è stato elaborato insieme alla consulenza del candidato presidente per Findim Vito Gamberale e Girolamo Di Genova e Franco Lombardi, candidati proposti da Fossati per il Cda, in collaborazione con la società Analysys Mason. Nei prossimi giorni verrà presentato agli investitori esteri in vista dell’assemblea.
Findim Group ha poi annunciato l’integrazione della lista dei candidati per il rinnovo del Cda di Telecom Italia, ottemperando così alle disposizioni dello statuto del gruppo in materia di parità di genere. Nell’elenco sono entrati i nominativi dell’ingegnere Maria Elena Cappello e dell’avvocato Daniela Mainini. Non solo. “Findim Group – si legge in una nota – ha provveduto a rettificare le dichiarazioni, per un mero errore materiale nella compilazione della modulistica, dell’ingegnere Vito Alfonso Gamberale e dell’ingegnere Girolamo Di Genova chiarendo l’assenza di conflitti di interesse“. Inoltre, prosegue la nota, “al fine di ottemperare alla completa indipendenza, Di Genova ha presentato in data odierna le proprie dimissioni dal consiglio di amministrazione della società Metroweb Italia.
L’attesa ora è per la lista che presenterà Assogestioni. Per ora la sfida per la presidenza di Telecom Italia è tra Vito Gamberale (proposto dalla lista Findim) e Giuseppe Recchi. L’attuale presidente di Eni è il candidato della lista Telco in cui figurano tra gli altri anche l’Ad di Telecom Marco Patuano e l’Ad di Terna Flavio Cattaneo.
Nel frattempo, diverse indiscrezioni di stampa riportano di un possibile deal che vedrebbe l’ex monopolista delle telecomunicazioni acquisire per 300 milioni di euro, una quota di minoranza di Metroweb. Quest’ultima ha un fatturato di circa 60 milioni e un Ebitda intorno ai 47 milioni di euro. Ne consegue, spiega Equita nel report odierno, una valutazione per l’asset di almeno 13 volte l’Ebitda (nel caso in cui la quota di minoranza fosse il 49%). “Si tratta di una valutazione elevata ma non è da escludere che non sia giustificabile in virtù delle sinergie industriali“, spiega la Sim milanese. “Ci pare tuttavia poco opportuno l’acquisto di una minoranza. Inoltre si tratta di un deal che potrebbe attivare la reazione negativa dell’antitrust”. Così il broker che conferma il giudizio buy e il target price a 1,05 euro. Poco mossa l’azione sul Ftse Mib in rialzo dello 0,06% a 0,8235 euro.