Notizie Notizie Mondo Goldman Sachs, Lloyd Blankfein: contesto non standard, non stiamo stappando lo spumante

Goldman Sachs, Lloyd Blankfein: contesto non standard, non stiamo stappando lo spumante

19 Aprile 2018 08:28

Lloyd Blankfein, numero uno di Goldman Sachs, parla delle condizioni attuali in cui versano i mercati, mettendo in evidenza il loro carattere eccezionale. In un’intervista rilasciata alla Cnbc, Blankfein fa notare che le condizioni degli ultimi due anni non sono state propriamente standard, se si considerano i tassi di interesse attorno allo zero, l’appiattimento delle curve dei rendimenti, e l’assenza di premi sul rischio.

“Si potrà continuare a discutere su quello che è normale, o su cosa  sarà il New Normal”, ma non si può parlare, a suo avviso, di “stato naturale”, visto che “in tutto il mondo le banche centrali acquistano gli asset rischiosi, frenando così la volatilità ma anche le opportunità a livello di performance”.

Insomma, anche se i risultati dei colossi di Wall Street, inclusi quelli di Goldman Sachs, sono stati positivi, e hanno messo in evidenza soprattutto il balzo del fatturato delle divisioni di trading, Blankfein afferma di non poter dire che “stiamo stappando lo spumante”.

Allo stesso tempo, nelle parole dell’AD non manca una vena di ottimismo.

“Se si prendono le distanze da questa sensazione generale di ansia, e si guarda semplicemente ai fatti e ai numeri, a quanto è possibile misurare, si può dire che la situazione appare incredibilmente positiva”, ha sottolineato nel corso dell’intervista rilasciata durante la trasmissione “Squawk Box” di Cnbc.

E, a prescindere da cosa sia la situazione di normalità dei mercati, con l’inflazione che rimane bassa, e i tassi di interesse e prezzi delle commodities che sono inferiori rispetto a quello che sarebbero se la situazione fosse appunto normale, le opportunità comunque non mancano.

Riguardo alle minacce di una guerra commerciale Usa-Cina, Lloyd Blankfein non crede che il presidente Donald Trump sbagli a cercare un modo per migliorare gli accordi con Pechino. Tuttavia, “una guerra commerciale davvero aggressiva” sarebbe così negativa, che a suo avviso le controparti faranno il possibile per evitarla.

“Abbiamo bisogno l’uno dell’altro su molte questioni. Guardate alla sicurezza del mondo, alla Corea del Nord. In gioco ci sono anche altre cose, forse questioni più grandi che ci inciteranno a unirci per risolverle”.